Guerriere e Nobildonne
visite teatralizzate al Castello di Guiglia
L'ultima delle tre novità che ti raccontiamo questa settimana è un progetto tutto al femminile di visione del Castello di Guiglia sotto una luce nuova...
GUIGLIA - Guerriere e Nobildonne
visite teatralizzate al Castello di Guiglia
a cura di APS Eidos con Etcetera e con il 1
FIORANO - contributo del Comune di Guiglia.
Gli spettacoli sono scritti & interpretati da Maria Silvia Avanzato.
L'ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti.
Ecco il programma meraviglioso:
Con Matilde ha inizio il racconto delle donne che portarono al castello di Guiglia, voce, presenza, desideri, grandi imprese o soltanto i propri pensieri. La Magna Comitissa ha ricevuto, nel tempo, una grande attenzione da parte degli studiosi. Secondo alcuni una santa, secondo altri una strega. Sempre in bilico fa rigore monacale, dissipatezze e istinto combattivo, Matilde ha lasciato impresso nella storia un solco inconfondibile. Indagini di ogni tipo hanno cercato di ricostruire la sua figura, arrivando persino a stabilire il colore della sua capigliatura. Guiglia, a suo tempo possedimento del padre, Bonifacio di Toscana, e poi ereditato da lei, diventa teatro per il racconto di Matilde. Fra pagine di un diario immaginario, proiezioni e leggende, la Gran Contessa viene a fare visita a quel paese che un po’ le appartiene da sempre.
venerdì 16 luglio ore 21.00
Il testamento di Sigismonda vestita di nero
Circondata da un'atmosfera lugubre, in un tetro salone, Sigismonda Laderchi è al capezzale del marito: il primo marchese di Guiglia Francesco Montecuccoli e sta esalando l’ultimo respiro. Ma dietro al lutto di pizzo della marchesa non si nascondono le prevedibili lacrime di una vedova. Sigismonda è una donna di polso, tenace e determinata, coraggiosa madre di una nidiata di rampolli destinati a ereditare magnifici feudi. Ora, nelle ultime ore di vita di Francesco, verrà ripercorso un matrimonio non proprio dettato dall’amore, caustico, comico e – con grande sorpresa del pubblico – a suo modo tenero. Una commedia che racconta la vita al castello nella prima metà del Seicento senza lesinare in black humour e dipingendo l’immagine di una donna – Sigismonda Laderchi – che saprà tenere al laccio il lato emotivo per il bene dei suoi discendenti. Pur stringendo la mano di quel marito un po’ burbero, un po’ adorabile, sicuramente attento risparmiatore…
venerdì 17 settembre ore 21.00
La marchesa bolognese: Ottavia e la colazione in rosa
Il cuore di una giovane sposa non è cambiato poi tanto, nel tempo. Quando Ottavia Caprara lascia Bologna per sposare il secondo marchese di Guiglia, Gian Battista Montecuccoli Laderchi, non può fare a meno di figurare a mente il suo roseo avvenire. Ma siamo certi che, nei Seicento, il matrimonio fosse un idillio? Durante una comica colazione, in un serrato scambio di pareri piccati, la marchesa bolognese e l’illustre marito ci sveleranno gioie (e dolori abbondanti) della vita di coppia nel Seicento. Occasione gustosa per fare un tuffo negli elementi di costume di un’epoca lontana, passando attraverso la gastronomia di due grandi città – Bologna e Modena – spesso destinate a scontrarsi ma, ancor più spesso, riunite in matrimoni attentamente pianificati. Riuscirà, la pestifera bolognese ansiosa di rivoluzionare l’arredamento del castello, a convincere il marito? Può, una donna del Seicento, muovere una piccola rivoluzione estetica? E oggi, camminando per Guiglia, cosa ritroviamo di Ottavia? In effetti, uno dei suoi sogni dell’epoca è ancora in piedi, oltre una fitta cortina di alberi, a ricordare il coraggio visionario della seconda marchesa che lasciò la città per le verdi colline.
12/06/2021
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it