CASALGRANDE- Il cinque per mille è una forma di finanziamento delle organizzazioni non profit, delle Università e degli Istituti di ricerca scientifica e sanitaria che, a differenza delle donazioni, non comporta per il cittadino maggiori oneri, in quanto all’organizzazione prescelta è destinata direttamente una quota dell’IRPEF.

Per lo Stato, rappresenta invece un provvedimento di spesa, in quanto vincola parte del gettito dell’imposta sui redditi alle finalità individuate dal contribuente. Oltre che come nuova forma di finanziamento del terzo settore, l’istituto del cinque per mille è pure considerato dalla dottrina giuridica un esempio di sussidiarietà fiscale.

Il cinque per mille non è una parte dell’otto per mille, ma si aggiunge ad esso senza alcun aggravio sulle tasse: nulla cambia per il contribuente, sia che aderisca o meno a questo tipo di donazione.

L'associazione AUT AUT nata nel febbraio 2000 è costituita tra i soggetti portatori dell'handicap autistico, dai genitori dei ragazzi e da tutti coloro che vogliono condividerne le motivazioni e i progetti, ed ha come fine istituzionale lo svolgimento di attività di volontariato prestata in primis a beneficio dei soggetti autistici.

«Siamo preoccupati -afferma Roberto Vassallo Presidente di Aut Aut- di come a oggi sia sempre in diminuzione la quota di gettito riservato al cinque per mille, fra le sette possibili aree di destinazione a scelta del contribuente, ce ne è una (la prima) riservata al sostegno degli enti del terzo settore iscritti nel Runts nonché a sostegno delle onlus iscritte all’anagrafe.

AUT AUT in quanto Organizzazione di Volontariato è iscritta nell’albo delle Onlus e rientra da anni a pieno titolo in questa categoria di enti beneficiari.

Devolvere all'AUT AUT il cinque per mille è molto semplice occorre apporre la propria firma e scrivere il Codice Fiscale dell'Associazione (01882740358) negli spazi destinati alla scelta del cinque per mille presenti nei vari modelli denuncia dei redditi (CUD, Modello 730 o Modello Unico)”.




21/05/2024

Autore:

Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it