FIORANO - Come preannunciato e come richiesto da moltissimi Fioranesi, Gianni Franchini sarà ricordato con un murales, attualmente in fase di realizzazione sulla fiancata del Teatro Astoria, grazie all'impegno del Collettivo Fx. Per motivi di conservazione dell'intonaco, non sarà quella che guarda Piazza Martiri Partigiani Fioranesi, ma quella rivolta a mezzogiorno, verso il Palazzo degli Uffici Tecnici. E' più nascosta, però offre uno scorcio molto suggestivo a chi passeggia in Via Vittorio Veneto.
Gianni Franchini, scomparso nel novembre scorso, era il Fioranese più amato dai Fioranesi, per la sua mitezza, la sua spontaneità e la sua semplicità, un cuore di bambino nel corpo pacioso di un adulto.
Come lo ha ricordato il sindco Tosi: “Fiorano aveva da quasi quarant’anni tra i propri cittadini una persona mite, semplice, molto semplice, una persona che aveva bisogno di aiuto; una persona che ha ricevuto questo aiuto dalla comunità fioranese, a livello istituzionale e a livello personale da molti; una persona che al tempo stesso ha dato tanto a Fiorano e questo lo si vede anche dalla straordinaria partecipazione in occasione del Suo definitivo saluto. La storia di Gianni è un simbolo bellissimo di tenerezza, di innocenza, di accoglienza, di condivisone, di comprensione delle differenze tra di noi, di esistenza di una comunità e del vivere insieme. Tutte cose di cui il mondo oggi ha uno straordinario bisogno. Senza la legge Basaglia che nel 1978 lo fece uscire, giovane, da un manicomio per arrivare a Fiorano, la vita di Gianni sarebbe stata un inferno e tutti noi che lo abbiamo conosciuto avremmo perso una bella esperienza della nostra vita comunitaria e personale. Quando viene fatta una legge giusta, la politica ha un valore inestimabile”.
Ruggero Cavani, che per quarant’anni si è occupato di lui, lo ricorda così: “Era il novembre del 1977, 38 anni fa, quando ti abbiamo conosciuto: la tua simpatia, il tuo carattere gioviale, la tua tenerezza e il tuo cuore grande e generoso ti hanno contraddistinto in tutti questi anni. Ricordiamo brevemente le tappe della tua presenza a Fiorano: già nei primi anni 80 il tuo lavoro all’Officina Meccanica Sassolese, la tua attività presso la Cooperativa Alecrim, il volontariato al cimitero a fianco di ‘Colli’, il servizio di accompagnatore di ammalati e disabili con l’Unitalsi, l’attività di cameriere alle feste organizzate in paese: da quelle dei Partiti, della Parrocchia, dell’Avf, dell’AC Fiorano, della Libertas e da altre ancora.
Ne hai fatti di chilometri in bicicletta… sei entrato nelle case di tantissimi fioranesi, hai conosciuto una infinità di persone, sei entrato nel cuore di tanta gente.
Noi tanti ‘ragacin’ ti abbiamo voluto bene e tu hai voluto bene a Fiorano e alla sua gente.
Sì, la tua bicicletta, le tue tante biciclette.
Ci siamo domandati come facessero a portarti in giro per quei tanti chilometri ogni giorno, erano davvero robuste. Poi le penne variopinte erano una tua ossessione, perché sentivi forte il desiderio di fare e regalare fantastici e coloratissimi disegni. E cosa dire dei cappelli: quello del vigile, quello con la stella rossa al centro della visiera, quello del marinaio che portavi alla Baciccia, quello del cow boy.Non possiamo dimenticare i tuoi tanti costumi, su tutti quello del Principe Azzurro e quelli di Babbo Natale. Ma un ricordo speciale lo voglio riservare alla fisarmonica e all’indimenticabile chitarra. Sì, la chitarra tua compagna inseparabile. Finché le forze te lo hanno permesso hai fatto a tanti, a partire dai bambini fino alle nonne, bellissime serenate”.
02/03/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it