REGGIO EMILIA Andando in controtendenza ai fatti di cronaca, anche nazionali, che sempre più spesso riferiscono di studenti che devastano strutture scolastiche, che rendono inservibili arredi ed impianti di edifici scolastici e ne imbrattano muri, alla scuola media Manzoni di Reggio Emilia il preside, gli insegnanti, i genitori e soprattutto gli alunni della classe 2 D l’hanno pensata diversamente. I ragazzi si sono resi conto della necessità che alcune stanze del loro istituto scolastico fossero ritinteggiate. In particolare ritenuto di pitturare la stanza di lettura: un bell’ambiente posto al terzo piano dello storico edificio scolastico che fù del Barone Franchetti. Gli studenti e la loro insegnante di Lettere hanno deciso quindi di rendere più confortevole questo locale e di differenziarlo dagli altri dove si svolgono lezioni e verifiche quotidiane. Per loro, la lettura deve e dovrà essere per il futuro, solo ristoro, consolazione e piacere. I ragazzi ne hanno parlato a casa con i genitori che, felici per l’iniziativa dei loro figli, hanno sottoposto il progetto al preside dell’istituto prof. Lotti. Trattandosi di edificio vincolato, la competente soprintendenza regionale ha espresso il proprio parere favorevole in ordine al colore scelto dai ragazzi. Dopo che il comune di Reggio Emilia ha messo a disposizione il materiale necessario (secchi di colore e teli per coprire pavimenti e mobili) e dopo che le bidelle si sono rese disponibili a tenere aperta la scuola per tutto il weekend, sabato scorso, concluse le lezioni, genitori e ragazzi si sono ritrovati presso l’istituto di via Franchetti. I ragazzi hanno subito mostrato il proprio entusiasmo e la loro seria volontà di rendere migliore e più accogliente la scuola che frequentano quotidianamente. Le operazioni di ritinteggio, proseguite anche per tutta la domenica, si sono estese ad un corridoio ed all’aula d’arte. La giornata si è quindi conclusa domenica. I ragazzi, hanno dimostrato grande partecipazione ed una sorta di profonda gratitudine dell’occasione offerta loro dalla Scuola.
12/04/2017
Autore:
Paolo Ruini
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