PROVINCIA REGGIANA Il bilancio di un anno di lavoro dell’Arma reggiana tracciato dal Comandante Provinciale Colonnello Antonino BUDA. In un anno sequestrati oltre 200 chili e circa 2.000 piante: il 2016 contrassegnato dalla “scesa in campo” della criminalità cinese nel traffico degli stupefacenti. Al 112 sono pervenute oltre 250.000 telefonate con una media di 700 chiamate al giorno. 1.800 gli interventi per liti in famiglia e tra vicini (una media di 5 al giorno)
Il 2016 è stato un anno di intenso lavoro per i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia il cui impegno nelle molteplici attività istituzionali si e’ concretizzato attraverso:
• nr. 19.477 servizi di perlustrazione che hanno visto l'impiego di 39.072 Carabinieri;
• nr. 2.210 servizi di pattuglia a piedi con l'impiego di 4.420 Carabinieri;
• nr. 547 servizi di Ordine Pubblico con l'impiego di 2.414 militari;
Servizi che hanno portato all'identificazione di 135.828 persone e il controllo di 101.326 automezzi e che in fase repressiva hanno prodotto:
• nr. 373 persone tratte in arresto per vari delitti ;
• nr. 2728 persone denunciate in stato di libertà per vari delitti;
• nr. 2.535 reati scoperti con l'identificazione dei responsabili (tra cui 2 omicidi, 6 tentati omicidi, 43 rapine, 374 furti, 299 truffe e frodi informatiche, 119 reati di spaccio di stupefacenti, 13 estorsioni, 12 violenze sessuali);
Forte anche l'azione di contrasto al commercio abusivo ed alla contraffazione dei marchi industriali se si considerano le diverse denunce operate che hanno portato, durante l'anno, al sequestro di migliaia di pezzi di merce contraffatta tra CD musicali, DVD, cd per Play Station, occhiali, orologi, generatori elettrici di corrente, borsette e capi d'abbigliamento di prestigiose griffe.
Oltre all'attività preventiva e repressiva i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia sono stati impegnati anche in numerose attività di soccorso come dimostrano gli oltre 200 interventi per soccorso che hanno visto l'impiego di 450 militari, molti dei quali risolutivi per salvare vite umane.
Intensa anche l'attività finalizzata a garantire anche la sicurezza alla circolazione stradale, che nel corso del 2016 ha visto i Carabinieri reggiani procedere ai rilievi di complessivi 875 incidenti, e conseguire i seguenti risultati:
• nr. 207 persone denunciate all’A.G. (in prevalenza per guida sotto in stato d’ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti);
• nr. 3158 infrazioni al codice della strada rilevate;
• nr. 182 carte di circolazione ritirate per veicoli posti in circolazione senza la prescritta revisione;
• nr. 277 patenti ritirate (in prevalenza per guida in stato d’ebbrezza);
• nr. 223 veicoli sequestrati o sottoposti fermo amministrativo.
Forte l’impegno rivolto a contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti come dimostrano i dati di seguito riportati:
ATTIVITA’ ANTIDROGA 2014
Reati consumati 119
Reati scoperti 115
Persone arrestate 86
(di cui 48 stranieri)
Persone denunciate 78
(di cui 23 stranieri)
Assuntori segnalati 293
(di cui 36 stranieri)
Hascisc sequestrato 11,808 Kg
Marijuana sequestrata 211 Kg
Cocaina sequestrata 662,5 gr.
Fiale metadone sequestrate Nr. 100
Eroina sequestrata 211 gr.
Piante marijuana sequestrate Nr. 1.623
L’elemento di “novità” del 2016, rivelato dalle indagini antidroga condotte dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è certamente la “scesa in campo”, nel traffico di stupefacenti nella provincia reggiana, della malavita cinese. Al riguardo tra le principali operazioni antidroga si annovera quella del 28 novembre 2016 quando i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato due cinesi trovati in possesso di circa 2 quintali di marjuana e oltre 1.600 piante che al dettaglio avrebbero fruttato oltre 3 milioni di euro.
Dall’inizio dell’anno al 112 dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono pervenute oltre 250.000 chiamate con una media di 700 telefonate al giorno. Di queste 1.800 richieste d’intervento per cosiddetti privati dissidi (un media di 5 al giorno) l’85% dei quali ha riguardato liti in famiglia.
Un fenomeno in crescita quello delle litigiosità che nel corso del 2016 ha visto i Carabinieri operare numerosi arresti e denunce. Nel dettaglio:
- nr. 10 persone arrestate e 8 denunciate per atti persecutori;
- nr. 14 persone arrestate e 232 denunciate per lesioni personali;
- nr. 60 persone denunciate per percosse;
- nr. 274 persone denunciate per minacce;
- nr. 88 persone denunciate per ingiurie.
Si riportano qui di seguito in sintesi ed in ordine cronologico alcuni dei principali fatti delittuosi del 2016 che hanno visto l’intervento risolutivo dei comandi dell’Arma della provincia reggiana:
− il 9 gennaio 2016 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia davano corso, nelle Province di Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena, all’operazione convenzionalmente denominata DON MATTEO, consistente nell’esecuzione di 8 ordinanze di natura cautelare (7 provvedimenti restrittivi - due in carcere e 5 ai domiciliari nonché un obbligo di dimora) nei confronti di altrettanti soggetti resisi responsabili, a vario titolo, di concorso nei reati di usura, estorsione ed emissione di fatture a fronte di operazioni inesistenti (art.8 D.L.gs. n.74/2000).
− il 20 maggio 2016 i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, coordinati dalla locale Procura Ordinaria ed a conclusione delle indagini concernenti la violenta rapina con sequestro di persona perpetrata ai danni del gestore cinese di un bar sito a San Polo d’Enza, hanno portato a termine l’operazione ARANCIA MECCANICA dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di 4 cittadini cinesi, tutti in custodia carceraria, denunciando altresì i medesimi autori in ordine ad analoghe 8 rapine consumate in vari bar del nord Italia;
− il 12 giugno 2016 i Carabinieri della Stazione di Cadelbosco Sopra hanno portato a termine l’operazione PAK CONNECTION assicurando alla giustizia i responsabili dell’omicidio di un “corriere ovulatore” che dalla Spagna approvvigionava il mercato d’eroina della bassa lombarda – emiliana e di portare alla luce un traffico di droga gestito dai due arrestati. La vittima, alla vigilia del Natale del 2015, trovata disamine in una strada delle campagne della bassa reggiana è morto dopo alcune ore all’Ospedale di Reggio Emilia. Morte ricondotta, grazie alle indagini dei carabinieri di Cadelbosco Sopra, ai due connazionali finiti quindi in manette per omicidio e traffico di stupefacenti;
− il 3 luglio 2016 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, a seguito di complesse indagini e ininterrotte ricerche hanno assicurato alla giustizia l’autore del tentato omicidio ai danni di un’infermiera reggiana accoltellata in strada a Reggio Emilia davanti alla figlioletta di 7 anni;
− il 7 ottobre 2016 i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti, hanno dato corso, tra l’Emilia e Lombardia, all’operazione LAST FRAUD, ovvero L’ULTIMA TRUFFA”, con l’esecuzione di 11provvedimenti cautelari, emessi dalla A.G. reggiana nei confronti di altrettanti indagati, e 20 perquisizioni finalizzate al recupero di ulteriore refurtiva. Una complessa attività investigativa, quella condotta dai carabinieri che ha portato a sgominare un’organizzazione criminale dedita alla commissione di truffe e-commerce e truffe con assegni circolari falsi. Oltre 400 i raggiri compiuti in tutt’Italia per un “fatturato” del malaffare stimato in oltre1.500.000 euro;
− il 16 ottobre 2016 i Carabinieri della Compagnia di Castelnovo Monti, hanno dato corso all’operazione MONEY BURNING, "denaro in fiamme", che ha portato all'arresto di otto napoletani, dediti ai furti nei bancomat attraverso l’utilizzo della fiamma ossidrica (da qui il nome dell’operazione). Con questo modus operandi, la notte del 12 ottobre 2016 dopo avere forzato la porta di emergenza laterale dell’Istituto di Credito Banca dei Monti di Paschi di Siena filiale di Reggio Emilia scassinavano lo sportello bancomat ed asportavano la somma in contanti di oltre 20.000 che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato alla banda;
• il 28 novembre 2016 i Carabinieri della Compagnia di Guastalla hanno portato a termine un’importante operazione antidroga sequestrando un casolare adibito a vera e propria fabbrica di marjuana suddivisa in reparti produttivi (coltivazione, irradiazione ed essiccazione) al cui interno i carabinieri hanno rinvenuto alcuni quintali di marjuana, oltre 1.600 piante e un avveniristico impianto di areazione, irradiamento e irrigazione grazie al quale i 2 cittadini cinesi, finiti in manette, erano riusciti a riprodurre la corretta adattabilità per l’habitat di produzione dello stupefacente;
• l’8 dicembre 2016 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, hanno portato a termine l’operazione LOST INNOCENCE (innocenza perduta) arrestando un pedofilo seriale. Le indagini hanno permesso di ricostruire dieci anni di orrori in cui l’arrestato, con abili travestimenti femminili adescava minori sia all'uscita da scuola che attraverso facebook, conducendoli a casa dove le vittime venivano abusate. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia hanno documentato centinaia e centinaia.
Un anno quello che si appresta a terminare in cui si è continuato a registrare il significativo impegno dell'Arma contro la criminalità organizzata come dimostra il recente arresto proprio a Reggio Emilia di un condannato per mafia ritenuto responsabile di concorso estorsione aggravata dal metodo mafioso e l'importante contributo informativo reso dai Carabinieri reggiani alla base dei vari provvedimenti interdittivi antimafia adottati dal Prefetto di Reggio Emilia nel corso del 2016.
Un anno significativo e di intenso lavoro quindi quello del 2016 per i carabinieri reggiani che è stato “impreziosito” dalla visita al Comando Provinciale reggiano del vertice dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette. Una visita dal sapore eccezionale quella del numero uno dell’Arma considerato che a memoria storica non si rinviene una visita del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ai militari dell’Arma in provincia.
30/12/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it