NUOVE TECNICHE DI OPERAZIONI PER LE ARTERIE CHE PORTANO SANGUE AL CERVELLO
REGGIO EMILIA - Carotidi ostruite, uno studio sul lavoro della Chirurgia Vascolare del Santa Maria Nuova conferma l’ottima resa di tecniche e materiali all’avanguardia in utilizzo a Reggio Emilia.
Il lavoro è in via di pubblicazione su un’importante rivista scientifica
Restringimento od occlusione delle carotidi, è in via di pubblicazione sulla rivista scientifica “Cardiovascular Revascularization Medicine” un articolo che raccoglie e analizza le procedure chirurgiche effettuate sulle arterie che veicolano sangue e ossigeno al cervello (le carotidi), dall’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia diretta dal dottor Nicola Tusini. Lo studio conferma una maggior protezione da eventi embolici intra e post-operatori con l'utilizzo degli “stent” di ultima generazione in utilizzo nella struttura reggiana. Titolo del lavoro “Dual - vs single-layer stents for endovascular treatment of symptomatic and asymptomatic internal carotid artery stenosis”.



Gli stent sono reti a maglie metalliche in nichel e titanio, che negli ultimi anni sono state perfezionate mediante i sistemi a doppio strato protettivo chiamati dual-layer. Lo studio ha lo scopo di comparare i risultati clinici sui pazienti trattati mediante stent carotidei per il restringimento delle carotidi mettendo a confronto le tecniche di vecchia generazione (semplici bare-metal stents) con quelle più recenti e tecnologicamente avanzate di nuova concezione (i cosidetti dual layer- doppio strato). Questi ultimi stent molto protettivi rappresentano ormai l’unico tipo di supporto impiegato per tenere aperti i vasi cerebrali ostruiti, in utilizzo a Reggio Emilia.

Sono stati valutati oltre 300 casi effettuati al Santa Maria Nuova nel corso di quasi 5 anni, registrando tutte le complicazioni e gli eventi avversi intervenuti nell’anno successivo al trattamento. Dai dati è emersa una maggior protezione da eventi embolici intra e post-operatori con l’utilizzo degli stent più moderni dual-layer. Questo studio retrospettivo della casistica permette di confermare con l'analisi dei dati reali quello che era già emerso in letteratura rafforzando la scelta di offrire materiali di ultimissima generazione all’utenza dell’Arcispedale.



L'unità Operativa di Chirurgia Vascolare diretta da Tusini, già prima con il dottor Vecchiati e poi con il dottor Fontana e il dottor Giannace, ha sempre incrementato lo sviluppo delle tecniche operatorie nell’ambito del trattamento delle lesioni carotidee mediante applicazione di stent e nel tempo si è affermata come uno dei centri con maggiori numeri di attività del Nord Italia in questo ambito. Lo studio é frutto della collaborazione tra la Chirurgia Vascolare, il dottor Alberto Bramucci, specializzando alla scuola di Parma e la Scuola di specializzazione in Chirurgia Vascolare dell’Università di Bologna della cui rete formativa la struttura reggiana è entrata a far parte da circa due anni. L’analisi dei dati si è avvalsa della collaborazione dei professionisti dell'Università di Parma.




ALLEGATO: in foto l’equipe di Chirurgia Vascolare, il dottor Bramucci e uno dei due stent in uso a Reggio Emilia







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28/08/2023

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Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it