DUE MILIONI DI EURO PER UNO STUDIO SULLA QUALITÀ DELL'ARIAP
PROVINCIA REGGIANA - Ausl IRCCS Reggio Emilia: un atlante per mettere in collegamento qualità dell'aria e salute. La Regione capofila di un progetto di ricerca con il coordinamento dell'Ausl IRCCS di Reggio Emilia. Un finanziamento di oltre 2 milioni di euro per un progetto di ricerca nell’ambito della qualità dell'aria.
Ad aggiudicarselo la Regione Emilia-Romagna con il coordinamento dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia

Un atlante territoriale contenente mappe di dati relativi a inquinamento dell’aria ed esiti sulla salute in grado di orientare le scelte dei decisori e delle istituzioni. Lo realizzerà la Regione Emilia-Romagna con il coordinamento dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia e del Settore Prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione. Il lavoro di Ricerca ha vinto un finanziamento di 2milioni e 100mila euro che è parte del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC), Promozione e finanziamento di ricerca applicata con approcci multidisciplinari in specifiche aree di intervento salute – ambiente – biodiversità – clima.



Il progetto, che sarà realizzato dalla Regione con l’importante coinvolgimento delle strutture di Epidemiologia e Igiene pubblica dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia ha ricevuto il punteggio più alto fra tutti quelli presentati dalle regioni. Prevede la costruzione di un atlante territoriale dei dati di qualità dell'aria e degli esiti di salute. L’atlante metterà a disposizione dei tecnici del settore, dei decisori e infine della popolazione le informazioni più dettagliate e le elaborazioni più utili sui possibili effetti di diverse strategie di miglioramento della qualità dell’aria che possono essere mese in campo, seguendo un metodo scientifico rigoroso e con gli strumenti di rilevazione e di calcolo più aggiornati che le diverse regioni hanno a disposizione.



L’Italia subisce sistematicamente procedure di infrazione da parte della Commissione Europea per il superamento dei livelli di inquinanti atmosferici in alcune aree dove si concentrano diverse fonti di emissioni per la maggior parte legate all’attività umana, che hanno un impatto sulla qualità dell'aria: la forte urbanizzazione, le emissioni da industrie, allevamenti e agricoltura, la combustione di biomasse e la presenza di infrastrutture per i trasporti e la logistica. Queste fonti insistono, con un peso differente, nelle varie aree più frequentemente interessate dalle procedure di infrazione.



Con l’obiettivo di un miglioramento della qualità dell’aria e della mitigazione degli effetti dell’inquinamento sulla salute, la disponibilità di informazioni affidabili e rigorose e una loro efficace comunicazione sono elementi fondamentali per una pianificazione dello sviluppo del territorio e per progettare le misure di miglioramento basate su conoscenze e livelli di priorità adeguati e condivisi. “Occorrono strumenti che siano in grado di garantire nel momento giusto e con la scala adeguata la produzione di informazioni aggiornate di alta qualità su esposizione, interventi, esiti sanitari e sulle possibili relazioni causali fra questi elementi. Per questi motivi l’elaborazione delle informazioni a disposizione, nonché la loro comunicazione e condivisione con i decisori politici e con la cittadinanza – spiega il Direttore della struttura complessa di Epidemiologia dell’Ausl IRCCS di Reggio, Paolo Giorgi Rossi - sono strategiche per la programmazione della prevenzione sanitaria e del territorio”.



L’idea è quella di costruire, attingendo ai dati delle centraline di misurazione degli inquinanti, i dati satellitari, dell’assistenza sanitari e dei Registri di Patologia, delle mappe su qualità dell’aria e malattie o decessi come strumento per coordinare l'elaborazione, l'interpretazione e la fruizione dei dati disponibili.






10/11/2022

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Paolo Ruini
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