BOLOGNA - Bondavalli, “fondamentale che personale sanitario non vaccinato non sia reintegrato in reparti con pazienti fragili”
“È fondamentale che il personale medico e infermieristico non vaccinato, reintegrato in servizio a partire dall’1 novembre in seguito al Decreto legge emanato dall’ultimo Consiglio dei Ministri (in anticipo, dunque, rispetto al 31 dicembre, data prevista dal d.l. n. 44 del 2021 per la scadenza dell’obbligo vaccinale per i sanitari), non venga ricollocato e impegnato in reparti in cui siano ospitati pazienti fragili, maggiormente a rischio”. È quanto espresso dalla consigliera regionale Stefania Bondavalli (Gruppo Bonaccini Presidente), in un’interrogazione a risposta urgente alla Giunta dell’Emilia-Romagna.
Nella nostra regione, afferma la consigliera, “sono 480 gli operatori sanitari attivi nella sanità pubblica interessati dal procedimento, ovvero lo 0,6% di una platea complessiva di 70 mila persone, 164 dei quali sono infermieri e 89 operatori sociosanitari”. Il Ministero della Salute, secondo quanto si apprende, “ha dichiarato che spetta alle Aziende sanitarie locali la scelta della ricollocazione del personale non vaccinato, mentre la Regione – prosegue Bondavalli –, prendendo atto della decisione del Governo, applicherà il disposto governativo, rimandando agli ordini professionali il passaggio della revoca della sospensione e il conseguente reintegro per i 480 renitenti al vaccino”.
Da qui l’interrogazione della consigliera reggiana, per sapere “che indirizzo l’Amministrazione regionale intende trasferire alle Aziende sanitarie locali in relazione alla ricollocazione del personale che verrà reintegrato”. “È necessario tutelare i pazienti più vulnerabili e gli operatori sanitari stessi - rimarca Bondavalli -, assegnando i sanitari non vaccinati a reparti ospedalieri non a rischio”.
“La sanatoria per il personale sanitario non vaccinato e il loro reintegro – conclude la consigliera - rappresentano un'amnistia non rispettosa della scienza e nei confronti dei medici e degli operatori sanitari che hanno ottemperato all’obbligo vaccinale. Professionisti che si sono spesi con ogni energia affinché la campagna di immunizzazione avesse un esito il più positivo possibile, rivelandosi, dunque, determinante per superare la fase più delicata dell’emergenza sanitaria”.
08/11/2022
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it