EMILIA ROMAGNA -Al via in Emilia-Romagna il progetto ‘Allatta-Co-RER’, uno studio per capire come le neo-mamme e i neo-papà abbiano vissuto l’esperienza di diventare genitori, durante la pandemia
L’assessore Donini: “Indagine resa possibile grazie alla collaborazione di genitori e professionisti della sanità e del sociale. L’allattamento è una priorità di salute pubblica". La ricerca è condotta sulla base delle risposte a un questionario pubblicato sul sito web regionale Er Salute, rivolto ai genitori di bambine e bambini da zero a tre anni di età.
‘Hai partorito durante l’emergenza da Covid-19? Come è stata la tua esperienza?’
Sono alcune delle domande a cui vuole dare risposta lo studio qualitativo promosso dalla Regione Emilia-Romagna, per capire come le neo-mamme (e i neo-papà) abbiano vissuto l’esperienza di diventare genitori, di come abbiano reagito alle restrizioni associate all’ emergenza sanitaria e come queste abbiano influito sulle loro scelte di accudimento dei neonati. In particolare, riguardo all’allattamento completo a tre e cinque mesi durante la pandemia da Covid.
È il progetto ‘Allatta-Co-RER: l’allattamento durante la pandemia Covid in Emilia-Romagna’, rivolto ai genitori italiani e stranieri di bambine e bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, per raccogliere – attraverso questionari on-line anonimi e disponibili in lingua italiana, inglese e francese - l’opinione dei neo-genitori rispetto all’assistenza e al supporto ricevuti durante il puerperio e nei primi mesi di vita del neonato.
“La promozione dell’allattamento è una priorità di salute pubblica- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- perché è il modo naturale di alimentare i bambini ed è l’inizio ideale per la vita. Ma è anche il miglior modo di assicurare uno sviluppo armonioso del rapporto tra la madre e il piccolo, con il coinvolgimento del padre, e garantire un impatto positivo sulla salute di donne e bambini. Da anni la Regione sostiene le donne e le famiglie in questo momento così delicato del percorso nascita, reso ancor più problematico a causa dell’emergenza Covid”.
“La ricerca che abbiamo avviato- chiude l’assessore- si inserisce in questo programma con il preciso obiettivo di dar voce alle madri e alle famiglie, e a chi è protagonista dei percorsi di assistenza e cura per indagare quali siano i meccanismi di funzionamento su cui si può intervenire, migliorando l’offerta dei servizi”.
Lo studio
Lo studio, avviato a giugno 2021, punta anche a raccogliere le informazioni sulle dinamiche attivate con l’arrivo di un bambino, dalle singole donne, dalle famiglie, dalle comunità e dai servizi sanitari, socio-sanitari ed educativi, per migliorare ulteriormente il percorso assistenziale offerto dal servizio sanitario regionale.
I questionari sono stati elaborati sulla base degli spunti raccolti nella prima fase dell’indagine che ha previsto la realizzazione, nel periodo giugno-settembre 2021, di una serie di incontri on-line (focus group/world cafè) con madri, padri, professionisti della sanità, del sociale e associazioni di volontariato.
Agli incontri hanno partecipato circa 60 genitori e un centinaio di persone tra professioniste della sanità, sociale sanitario e volontarie di diverse associazioni.
Per quanto riguarda l’adesione alla ricerca tramite questionario, a solo due settimane dall’avvio, sono già oltre 500 le persone che hanno scelto di rispondere; la raccolta si protrarrà per tutto il mese di marzo.
Tutte le informazioni sul progetto e i questionari nelle diverse lingue sono visionabili al link: https://regioneer.it/ricerca
08/03/2022
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it