EMILIA ROMAGNA - Medici di medicina generale, l’impegno di Regione e Organizzazioni sindacali per fronteggiarne la carenza: passa da 500 a 650 il massimale degli assistiti in capo ai medici corsisti in medicina generale con incarico TEMPORANEO.
Donini: “Uniti nello stesso sforzo: mettere in campo tutte le strategie possibili per arginare una situazione che riguarda l’intero Paese”. Sottoscritta l’intesa tra direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la Salute, Fimmg, Snami e Smi. L’accordo sfrutta la possibilità, offerta alle Regioni, di incrementare fino al 30% il numero di pazienti in carico ai medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale
Una situazione che accomuna l’Emilia-Romagna al resto del Paese, quella della carenza di medici di medicina generale, e che vede la Regione e le Organizzazioni sindacali unite nel comune sforzo di fronteggiarla, con tutti gli strumenti possibili. A cui se ne aggiunge uno.
Sale da 500 a 650 il numero massimo di pazienti assistiti dai medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale ai quali è stato conferito un incarico temporaneo. Una possibilità, quella di incrementare fino al 30% il massimale degli assistiti previsto per questi medici corsisti, offerta alle Regioni dallo stesso Accordo Collettivo Nazionale (del 18 giugno 2020) che disciplina i rapporti con i medici di medicina generale. E che l’Emilia-Romagna, d’accordo con i sindacati, ha quindi deciso di sfruttare.
A questo scopo la Giunta ha approvato la sottoscrizione di una specifica intesa che è stata siglata in questi giorni tra l’assessorato alle Politiche per la salute (Direzione generale) e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale Fimmg, Snami e Smi.
“Da anni siamo impegnati a fronteggiare il tema della carenza di medici di famiglia, che purtroppo riguarda l’intero Paese e che richiede una soluzione sovraregionale - sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Lo facciamo aumentando di anno in anno le risorse per garantire più posti ai corsi di formazione triennale in medicina generale e utilizzando tutte le possibilità che abbiamo. L’intesa con i sindacati va proprio in questa direzione: estendere ulteriormente la platea dei pazienti che i medici corsisti in medicina generale possono assistere. Decisione certamente non risolutiva- aggiunge Donini- ma che permette di alleggerire l’attuale situazione di carenza di medici di assistenza primaria che le Aziende sanitarie si trovano ad affrontare con difficoltà, ogni anno, quando devono incaricare i professionisti per gli ambiti territoriali vacanti, a partire dalle zone più svantaggiate”.
Contenuti dell’intesa
L’intesa stabilisce dunque che per i medici frequentanti il corso di formazione specifica in medicina generale della Regione Emilia-Romagna ai quali è stato conferito un incarico temporaneo si applicherà il massimale di 650 pazienti, limitatamente al restante periodo di frequenza del corso.
Non solo, perché si sottolinea la necessità di orientarsi a una nuova organizzazione del corso attraverso la frequenza flessibile alle attività didattiche teoriche. A questo scopo la Regione e le Aziende sanitarie sedi del corso si impegnano, anche attraverso il contributo del Consiglio didattico regionale, ad assicurare la possibilità di partecipazione alla didattica teorica anche mediante strumenti telematici, per agevolare la partecipazione attiva dei medici che svolgono attività lavorativa anche dalle aree più periferiche del territorio regionale. /EC
27/01/2022
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it