PROVINCIA REGGIANA - Ipertrofia prostatica benigna, messe a confronto 23 tecniche chirurgiche. Il lavoro di una squadra di ricercatori dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia pubblicato in un rapporto europeo.
Ipertrofia prostatica benigna, messe a confronto un ampio numero di tecniche chirurgiche oggi a disposizione in un rapporto di Health Technology Assessment (HTA), di recente pubblicato, realizzato da un team di professionisti del Governo Clinico e del Servizio di Epidemiologia dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia. Il corposo resoconto è stato composto per l’EUnetHTA (Rete Europea per la valutazione delle tecnologie sanitarie) nell’ambito di un’ampia collaborazione tra istituzioni pubbliche che vede la partecipazione del gruppo di Reggio come rappresentante della Regione Emilia Romagna a livello europeo.
Si tratta di un lavoro impegnativo e inusuale per il fatto che sono state messe a confronto dal punto di vista dei rischi e dei benefici ben 23 tecnologie chirurgiche. Nessuna delle agenzie di HTA più prestigiose al mondo ha mai confrontato in un unico rapporto un numero di tecnologie così elevato (23) e su così tanti indicatori (27) dell’impatto clinico e organizzativo di queste.
L’HTA è un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni connesse all’introduzione di tecnologie (o interventi sanitari in generale), attraverso la valutazione di più dimensioni tra cui la loro efficacia e sicurezza rispetto alle tecnologie standard disponibili. L’HTA analizza gli effetti delle tecnologie sui pazienti, nonché le possibili conseguenze per il sistema sanitario determinate dalla loro introduzione o esclusione.
In questo caso le nuove tecnologie mininvasive sono state valutate sui diversi indicatori di rischio e beneficio, per stimare se potessero trovare riscontro i “vantaggi attesi” rispetto alle tecniche standard, rivendicati dalle ditte produttrici, in special modo quello di impattare meno sulla vita sessuale, a parità di efficacia. È stata in definitiva eseguita una valutazione comparativa multipla delle tecnologie mininvasive confrontandole tra loro e rispetto a tecniche chirurgiche standard e sono stati analizzati uno ad uno benefici e rischi. Oltre a rendere fruibile una panoramica molto ampia della ricerca attualmente disponibile su queste tecniche chirurgiche, il documento ha il pregio di fornire una valutazione della qualità di questa ricerca e di segnalare le risposte che essa non è ancora in grado di fornire con un sufficiente grado di certezza.
L’utilizzo delle valutazioni di HTA riveste una crescente importanza per prendere decisioni a diversi livelli di governo del sistema sanitario. Al rapporto in questione hanno contribuito Giulio Formoso (Struttura Governo Clinico), Olivera Djuric, Laura Bonvicini, Anna Maria Pezzarossi (Struttura Epidemiologia), Luciana Ballini (attualmente in forza alla Usl di Modena), Chiara Bassi (Biblioteca medica), oltre a Judit Erdos (Austrian Institute for Health Technology Assessment) e ad Ana Jeroncic (Università di Spalato).
“La partecipazione alla rete dell’EUnetHTA – spiega il dottor Giulio Formoso (farmacista e coordinatore del progetto) - ci permette di condividere con più di 80 altre Agenzie europee numerose valutazioni su farmaci e tecnologie sanitarie, per favorire decisioni appropriate sul loro utilizzo. Per quanto riguarda questo progetto, il rapporto che abbiamo prodotto è a disposizione dei sanitari, a livello locale ed europeo, per aiutare a decidere quali tecnologie utilizzare per la chirurgia dell’ipertrofia prostatica in base al rapporto tra benefici e rischi”.
ALLEGATO: in foto il gruppo di lavoro. Da sinistra Annamaria Pezzarossi, Olivera Djuric, Laura Bonvicini, Chiara Bassi, Giulio Formoso
05/08/2021
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it