SCANDIANO - Ad Arceto domenica 11 luglio 2021 aIle ore 11,00 si svolgerà la posa della prima pietra di una nuova struttura dedicata agli anziani. Il progetto CasaPalestra nasce da un’iniziativa dell'Associazione Progetto Anziani Arceto, una ODV attiva sul territorio Scandianese e Reggiano nella promozione e nella proposizione di iniziative in ambito sociale e di utilità comune.
Dopo la straordinaria esperienza della costruzione della Residenza per anziani “Don Cesare Francia”, portata avanti con determinazione, ed inaugurata nel 2007/’08, con ottimi risultati di utilità e consenso, la Onlus si è fatta promotrice anche del suo successivo ampliamento nel 2012, un intervento, per dimensioni e qualità, paragonabile al primo impianto. Questo significativo aumento di capienza e di qualità della struttura - gestita dalla Coop La Pineta, le ha permesso di
acquisire un ulteriore accreditamento convenzionale dalla locale AUSL. Oggi può ospitare 43 persone con camere a 1 e 2 posti letto, oltre a 25 posti di diurno.
Queste virtuose esperienze hanno fatto sì che l'Associazione crescesse e fosse riconosciuta a livello del distretto sanitario, dall’Unione dei Comuni “Tresinaro Secchia”, della Provincia e dalla Regione. Tale progetto si è realizzato attraverso la fondamentale formula di collaborazione tra pubblico e privato sociale, consapevoli che sommando le esperienze, le garanzie e il contributo pubblico e la
partecipazione diretta dei cittadini, fosse il modo migliore per realizzare questa importante struttura per la comunità. A conclusione di questa esperienza, l'Associazione e i suoi volontari hanno ritenuto di non fermarsi,
ma di programmare un nuovo grande obiettivo.
Il progetto Casa palestra nasce dalla grande attenzione alle necessità del territorio, che da sempre contraddistingue l'operato dell'Associazione Progetto Anziani Arceto. Da qui l'idea di una nuova struttura pensata per
attività dedicate alle diverse disabilità.
L'Associazione si sta impegnando nella promozione di questo nuovo progetto per la realizzazione di
una struttura rivolta all'attività fisica e recupero motorio, e con una serie di servizi ad essa connessi, rivolti in particolar modo a disabili nella accezione più ampia del termine. Non si tratterebbe di una tipica struttura sanitaria o sportiva, ma di un nuovo contenitore con attività che possono entrare in rete e in sinergia con le strutture sanitarie e socio-assistenziali già presenti sul territorio, per
ampliare e qualificare ulteriormente la rete dei servizi a livello distrettuale e provinciale.
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Questo nuovo complesso potrà essere fruito da tutti, dai bambini agli adulti in età avanzata, dando la priorità ai portatori di handicap, anziani e anche persone che necessitano di pratiche riabilitative o di seguire percorsi di recupero motorio a seguito di traumi fisici.
Casa Palestra, questo è il nome che Giorgio Manfredini, fondatore e presidente della Associazione ha pensato per il nuovo progetto.
Il nome, nella sua semplicità, porta due grandi concetti, due temi portanti dell'intera iniziativa. Alla palestra come luogo di attività fisiche e ricreative viene aggiunto il tema della casa, non per la presenza di degenza, che sarà esclusa dalle attività, ma per il concetto di accoglienza e di punto di riferimento, di comunità inclusiva e familiare, in modo che si percepisca questo come un luogo di
aggregazione prima di persone e poi di servizi.
L'esterno. L'idea di Casa viene riproposto nella stessa estetica del progetto che, in estrema sintesi, richiama le
forme archetipiche del tema con una reinterpretazione in forme essenziali e decise, con un forte accento al senso di copertura e riparo e allo stesso tempo di apertura;
il tetto a due falde risulta un elemento molto importante accentuando il senso di protezione nella sua forma solida e continua, mentre le facciate di ingresso e retro sono completamente aperte per enfatizzare l'idea di accoglienza, apertura e permeabilità verso l'esterno.
Il fatto che la struttura si rivolga ad un pubblico con anche esigenze particolari, non deve infatti renderla un oggetto isolato, ma deve renderla inclusiva, cioè renderla il più possibile utilizzata dalla popolazione, per farla vivere come un vero e proprio elemento della comunità, e creare per questa un punto di riferimento e anche di ritrovo. L'edificio sorgerà su un terreno acquisito dalla ODV in
una posizione molto strategica, facilmente raggiungibile con e senza mezzi, e circondata da aree e funzioni che possono ben integrarsi alla struttura in progetto.
Gli spazi esterni sono molto importanti e per questo sono stati concepiti con due funzioni differenti e complementari tra loro.
La prima area è compresa tra la Strada e le scuole medie sul lato a nord dell'edificio, con una porzione dedicata a parcheggi per disabili strettamente connessi all'uso dello stabile, e a fianco un'area verde attrezzata dove si possono svolgere attività semplici o in gruppo, ed allo stesso tempo può essere un piccolo spazio verde di ritrovo e socialità. La sua posizione risulta infatti baricentrica al progetto e anche ai percorsi pedonali e ciclabili nella zona. L'idea per questo spazio è che si ponga come fulcro di collegamento dei vari percorsi di mobilità dolce che vanno da Via per Scandiano a Via Caraffa, con la ciclabile lungo il Tresinaro; le scuole medie, elementari e la vicina piazza si raggiungono facilmente con i marciapiedi esistenti.
La seconda area si trova sul lato est del fabbricato in progetto, e confina con il giardino delle scuole medie, il nuovo campo sintetico e tutta l'area sportiva dell'Associazione calcio Arcetana. Quest'area ha una vocazione più operativa e avrà una parte cortiliva predisposta per attrezzature per l'attività
all'esterno per le più varie tipologie di utenti.
Mentre il terreno su cui sorgerà la struttura è di proprietà della ODV Progetto Anziani Arceto,
entrambe queste aree adiacenti, di proprietà pubblica, sono concesse in diritto di superficie dal
Comune di Scandiano, attraverso apposita convenzione per il loro corretto utilizzo e affiliamento
alla nuova struttura in progetto.
Sull'altro lato della strada è già presente un ampio parcheggio pubblico, ad oggi poco utilizzato, che
potrebbe andare ad integrare le dotazioni territoriali necessarie al nuovo intervento.
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L'interno
Internamente la struttura è stata concepita come un grande contenitore unico suddiviso in base
alle esigenze che si stanno definendo nei vari passaggi progettuali.
L'edificio misura indicativamente 50 metri di lunghezza per 21 di larghezza ed ha un'altezza interna
utile di oltre 7 metri, mentre all'esterno arriva a 12m. Queste dimensioni sono rese necessarie per
poter contenere le due parti fondamentali del progetto: un ampio spazio palestra e una porzione di
servizi aggiuntivi complementari all’attività fisica in palestra, e al recupero motorio personalizzato in
piccoli spazi.
L'area dedicata alla palestra consiste di uno spazio aperto a tutta altezza adatto per dimensioni a
contenere fino ad un campo da basket, mentre la porzione dedicata ai servizi è strutturata su tre
livelli.
La palestra avrà una serie di predisposizioni per permettere suddivisioni temporanee per poter
operare anche in piccoli gruppi e con programmi differenziati; a piano terra si trovano anche gli
spogliatoi e i servizi dedicati alla palestra, con relativi accessi e la possibilità di collegamento con i piani interni del resto della struttura.
Lo spazio dedicato ai servizi si sviluppa su due livelli sopra al piano degli spogliatoi e si amplia leggermente nella zona ingresso a piano rialzato. Grazie al fatto che il terreno ha una leggera pendenza che scende dalla strada verso l'interno, il piano spogliatoi e palestra è leggermente seminterrato e permette di mantenere un'altezza contenuta delle facciate.
I dislivelli sono raccordati da una serie di rampe ad inclinazione bassa che permettono un facile accesso alla struttura e danno la possibilità di avere due ingressi indipendenti per le diverse funzioni.
L'ingresso alla zona servizi si trova dunque al piano rialzato rivolto verso Via per Scandiano sulla facciata Ovest.
Entrando si ha un piccolo spazio accoglienza presidiato con reception e una zona attesa pensata per gli eventuali accompagnatori; il resto del piano è uno spazio libero suddiviso indicativamente per poter accogliere una serie di stanze, che possono essere dedicate alle visite o alla consulenza da parte di personale qualificato, e box dedicati agli operatori per le attività di riabilitazione o servizio. Il piano si affaccia con un'ampia balconata chiusa a vetri sul campo di gioco della palestra.
Da lì è possibile accedere alle rampe delle scale e all'ascensore, sia per scendere a piano palestra che per salire al piano sottotetto.
A questo secondo piano troviamo, oltre ai vani tecnici e di archivio, uno spazio adatto ad essere un punto di incontro e riunione, pensato anche per la divulgazione e la sensibilizzazione sui temi dell'inclusività e delle disabilità.
La struttura così progettata si presta a molteplici utilizzi contemporanei e indipendenti, con un ampio margine di flessibilità per mantenere la possibilità di utilizzi ad oggi non ancora emersi. Il territorio in cui si inserisce la Casa Palestra è un territorio già strutturato e su cui sono già presenti funzioni più specificamente dedicate alla salute e alla sanità, e proprio rispetto a queste va ad aggiungere un tassello fondamentale e ad oggi mancante nel panorama di servizi territoriali dando un forte messaggio di attenzione sociale su temi a cui non sempre si presta il dovuto
riguardo.
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05/07/2021
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it