CASALGRANDE Il pronto soccorso del Magati rimarrà aperto a mezzo servizio? Se è vero, è una mezza buona notizia. Osserviamo con interesse le reazioni dei vari esponenti politici del PD, locali e non, che oggi si affrettano a dichiarare che il pronto soccorso del Magati rimarrà aperto.
Se questa notizia, che ad oggi non trova riscontro in nessun documento ufficiale, fosse vera, allora significherebbe che la pressione esercitata in questi anni ha dato qualche frutto.
Che il pronto soccorso fosse destinato ad essere ulteriormente depotenziato in direzione del CAU è il segreto di Pulcinella che da mesi ormai serpeggia sulle bocche di tutti, dentro e fuori dal mondo della sanità. Del resto, i segnali di un totale disinteresse da parte del PD verso questo tema sono stati evidenti: è stata l'unica forza politica a non voler appoggiare la mozione a sostegno del pronto soccorso, a non voler sottoscrivere la petizione e, una volta raccolte oltre 5000 firme, ha deciso di archiviarle senza alcuna discussione, come si evince dai verbali della segreteria di presidenza della regione Emilia Romagna, tradotto in parole semplici cestinate.
Ora ci fa piacere che oggi siano diventati tutti paladini di questo servizio. Ricordiamo che il nostro impegno in questo senso si protrae da oltre due anni: non si tratta di un'argomentazione elettorale, ma di una battaglia che abbiamo portato avanti sin dai primi periodi post-Covid, apertamente, mettendoci la faccia, raccogliendo oltre 5000 firme sul territorio, lavorando controcorrente in un contesto ostile.
Non dimentichiamo che ampi segnali di questo depotenziamento del pronto soccorso erano già presenti nel Pal del 2019, cioè in un periodo precedente la pandemia, quando era in carica un altro governo e i segnali di crisi economica non erano ancora evidenti. Bene, quel documento è stato sottoscritto dagli allora amministratori locali, in gran parte del Partito Democratico, accettando questo depotenziamento.
Ancor oggi il servizio viene garantito attraverso appalti a cooperative esterne, invece di stabilizzare il personale con assunzioni dirette che garantirebbero un orizzonte temporale differente rispetto ai contratti a scadenza.
Ancora oggi non ci è chiaro perché sia impossibile reperire medici direttamente, quando invece è possibile reperirli indirettamente attraverso cooperative, pagando molto di più di quanto si pagherebbe con assunzioni stabili.
Il punto di fondo è un altro: questo argomento è rimasto silente fino ad oggi, in un disinteresse generale da parte di chi oggi presidia le politiche sanitarie locali, salvo risorgere dal silenzio nel momento in cui questo può toccare interessi elettorali.
I cittadini non sono stolti da manipolare all'ultimo minuto. Denunciamo questa situazione da anni e continueremo a farlo finché questo pronto soccorso non sarà riportato a una piena funzionalità h24, con il personale medico necessario per garantire la stabilità di un servizio che oggi rimane depotenziato e precario.
Per questo domani sera alle ore 21.00 in piazza ruffilli a Casalgrande abbiamo organizzato un dibattito pubblico per approfondire nel dettaglio questi temi al di fuori delle polemiche strumentali.
24/05/2024
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it