SASSUOLO - Si rinnoverà giovedì prossimo, giorno di Ferragosto, con partenza alle ore 6,30 la tradizionale Processione scalza di San Michele.
Dal 1855, ogni 15 agosto si ripete in San Michele la Processione penitenziale in onore della Vergine Assunta in Cielo.
La Processione, che parte dalla Chiesa Parrocchiale per raggiungere, appena fuori il borgo, il venerato Oratorio della Madonna di Loreto, si svolge a piedi scalzi e tutti i partecipanti recano una candela accesa.
Cenni Storici
Tutto iniziò nel 1855: in quellanno il terribile morbo del colera aveva raggiunto i domini Estensi e allinizio di agosto il male si propagò nel nostro paese. Immediatamente fece le prime vittime, agevolato dalle precarie condizioni igieniche del tempo. Nel solo mese di agosto di quellanno morirono in San Michele 32 persone! Fu allora che il Parroco del tempo (Don Antonio Pensieri), accogliendo lappello dei parrocchiani, annunciò lintenzione di compiere una solenne processione penitenziale in onore della Santa Vergine.
Ma leggiamo dallarchivio cosa scriveva il Parroco: Adì 5 agosto (1855), avendo presentito che i miei parrocchiani, .. desideravano fare una processione solenne di penitenza, essendo Domenica, annunciai che col giorno 15 si sarebbe fatta una Processione di penitenza, cioè a piedi scalzi e con una candela accesa Alle 6 antimeridiane del giorno 15 tutti erano pronti e tutti a piedi scalzi e tutti avevano una candela secondo il loro potere. Era esposto il simulacro di Maria mezzo Chiesa. Sinvò la processione . si andò fino alloratorio
Il 5 settembre si fece una seconda processione, dopo la quale il colera cessò, come ci ricorda sempre Don Pensieri, che sfuggì egli stesso al colera, e come documenta lex voto fatto da lui dipingere, che si conserva ancora nella canonica del Paese.
Ancora oggi gli abitanti di San Michele mantengono fede a questa tradizione ed attendono quanti vogliono unirsi ad essi, il 15 agosto alle 6 del mattino nella Chiesa Parrocchiale per accompagnare la statua della Madonna per le strade del paese.
12/08/2019
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it