SASSUOLO E FIORANO PIANGONO DON CARLO
FIORANO "Come docente del Liceo di Sassuolo e come sacerdote, don Carlo Lamecchi è conosciuto anche da molti cittadini fioranesi. Personalmente, oltre che averlo avuto come collega per anni al liceo, ero legato a lui anche da un rapporto di amicizia.”
Così il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, ricorda il sacerdote sassolese, scomparso all’età di 78 anni, al termine di una lunga malattia.

“Era una persona in cui la cultura aveva saputo espandere gli orizzonti di riflessione, aveva affinato   la testimonianza di fede e reso più coinvolgenti le relazioni con le persone, soprattutto i giovani. Profondo conoscitore dell’animo umano, anche per gli studi effettuati, ha sempre mantenuto fermo il riferimento alla fede nella ricerca “inquieta”   della verità e del mistero della vita e della morte. La sua profonda umanità gli ha consentito di avvicinare molti e di comprenderne i turbamenti e i bisogni. Pensando a lui, mi viene a mente la citazione di Sant’Agostino, che so a lui cara: “Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro animo è inquieto finché non riposerà in Te”.

SASSUOLO - “Una grande perdita per l’intera collettività sassolese: ci ha lasciato un amico, un pastore, un uomo che ha saputo non solo guidare i fedeli ma coinvolgerli in progetti ed iniziative capaci di porre al centro un solo grande obiettivo, i sassolesi”.



Il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani, con queste parole, ricorda don Carlo Lamecchi, scomparso questa mattina al termine di una lunga malattia all’età di 78 anni.



“Un vulcano di idee e coraggio – prosegue il Sindaco – con una grande forza interiore che non l’ha mai abbandonato: poche settimane fa, malato da tempo, era venuto in una riunione di Giunta per ricevere un piccolo riconoscimento e, anche in quell’occasione, non aveva lesinato idee, progetti, suggerimenti. A nome mio, dell’intera Giunta e dell’Amministrazione comunale di Sassuolo – conclude il Sindaco – le più sincere e sentite condoglianze alla sorella ed al fratello ma anche a tutta quella comunità di amici che in lui hanno sempre trovato una guida ed un appoggio”.


04/01/2020

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Paolo Ruini
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