SAN POLO ENZA. Si sono sostituiti a un’esistente ma ignara ditta edile modenese commissionando l’acquisto da un’azienda reggiana di 590 gabbioni metallici per un importo di oltre 15.000 euro. Un colpo non andato a buon fine grazie alla solerzia dell’impiegata dell’azienda reggiana che presi contatti con la ditta acquirente, la Edil73 di Sassuolo, in provincia di Modena, apprendeva dal titolare di quest’ultima che non aveva commissionato alcun ordine. Venditore e acquirente si sono quindi ritrovati in caserma a San Polo d’Enza a denunciare rispettivamente l’azienda reggiana il tentativo di truffa e quella modenese il reato di sostituzione di persona. A questo punto la trattativa della compravendita è stata presa in mano e conclusa con successo dai carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza che si sono sostituiti alle vittime raggirando i truffatori. Conclusa la trattativa i Carabinieri di san Polo d’Enza hanno atteso coloro che dovevano ritirare la merce. Un primo autotrasportatore si è presentato poco prima delle 17,30 ma a causa del peso eccedente del carico non confacente alla portata del suo mezzo non riusciva a caricare la merce per cui veniva fermato dai Carabinieri che lo identificavano in un 62enne modenese che veniva condotto in caserma. Quando i complici hanno cercato di contattare l’autotrasportatore i Carabinieri, “sostituitisi” alla vittima, dopo aver spiegato il motivo del mancato carico e la falsa circostanza che aveva visto il 63enne aver dimenticato in azienda il cellulare, rassicuravano il truffatore che a questo punto informava che avrebbe inviato altro autocarro con la giusta portata di peso per caricare la merce. In effetti dopo circa 2 ore, intorno alle 19,30 di ieri, all’azienda di San Polo d’Enza si presentava altro autotrasportatore, un 40enne correggese, che caricava i 590 gabbioni metallici da pagarsi come da intesa tramite ricevute bancarie a 30 e 60 giorni. All’uscita dall’azienda però l’autotrasportatore veniva fermato dai carabinieri di san Polo d’Enza che lo arrestavano per il reato di concorso in truffa unitamente al primo camionista, denunciato in stato di libertà, ed altri soggetti ora in corso di identificazione. I 590 gabbioni metallici del valore di oltre 15.000 euro venivano quindi restituiti formalmente restituiti all’azienda di san Polo d’Enza vittima della truffa. Gli odierni indagati, unitamente al regista della truffa in corso di identificazione, sono chiamati a rispondere anche del reato di sostituzione di persona avendo portato avanti e concluso la trattiva di compravendita per conto dell’ignara ed estranea ditta Edil 73 di Sassuolo. Una sinergia tra vittime e Carabinieri di San Polo d’Enza che ha evitato per l’azienda reggiana a perdere l’intero ricavato della vendita effettuata a una ditta che di fatto non aveva commissionato alcunché alla quale però i truffatori erano riusciti a sostituirsi “clonando” l’ignara azienda di Sassuolo nella trattiva della compravendita.
20/02/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it