Reggio Emilia. Voleva iniziare a fare il corredo per il piccolo bimbo in arrivo, e ha deciso di avviare l’opera con un furto. Istinto materno al massimo, o forse qualche difficoltà economica, fatto sta che una futura mamma di 22 anni ha cercato di rubare un corredino per neonati da un negozio, facendosi però sorprendere dal personale del negozio dove era andata a fare “spesa”, con due uomini fuggiti prima dell’arrivo dei carabinieri, finendo in manette. La ragazza, che vive a Reggio è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo radiomobile dei carabinieri di Reggio Emilia ieri mattina nel reparto dedicato all’infanzia di un negozio d’abbigliamento. La donna, accompagnata da due uomini, è entrata nel negozio alla ricerca di vestiti, scarpine e oggetti per il bambino che nascerà fra qualche mese, puntando però a portar via qualche oggetto senza pagarlo. È stato il suo comportamento ad insospettire gli addetti del negozio. La donna infatti ha girato a nulla fra gli scaffali, guardando con molta superficialità i vestitini e l’altro materiale esposto, preoccupandosi piuttosto di essere vicine ad altre persone e cercando in ogni momento di rimanere il più possibile isolata rispetto alle altre persone che si trovavano nel negozio. Una delle commesse, dopo averla osservata a lungo, si è insospettita per questi strani movimenti, ed ha chiamato i carabinieri. Una pattuglia del Nucleo radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia è subito intervenuta bloccando la donna con i due uomini in sua compagnia, e ora attivamente ricercati, riusciti a dileguarsi. La perquisizione ha confermato i sospetti della commessa. Sono infatti sbucati fuori diversi vestitini per bambino, sottratti per rendere più corposo il corredino per il nuovo arrivato: tutti gli abitini erano privi del sistema di protezione antitaccheggio solitamente sistemati sui capi proprio per evitare furti, e che la giovane, con la complicità dei due uomini, aveva spaccato, abbandonandoli poi nel negozio, per evitare di far scattare il sistema di allarma all’uscita, danneggiando peraltro i capi d’abbigliamento non più vendibili. I militari, a quel punto, non hanno potuto fare altro che arrestare la donna colta in flagranza di reato di furto aggravato. La futura mamma è stata riportata a casa, agli arresti domiciliari, viste le sue delicate condizioni di salute. Questa mattina dopo la convalida dell’arresto è stata rimessa in libertà in attesa del processo avendo il suo difensore chiesto i termini a difesa.
12/02/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it