SPACCIATORI DI COCAINA "PRESI" DAI CARABINIERI
APPENNINO REGGIANO - Spacciavano e consumavano cocaina, anche con i loro clienti, a casa sprezzanti della convivenza con minori che hanno sottoposto non solo al rischio di contatto accidentale con la sostanza, ma addirittura all’assunzione forzata attraverso il consumo di cocaina da parte della madre contestualmente all’allattamento della figlia di poche settimane. Questo lo scenario emerso nelle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia d Castelnovo Monti che condivise dalla Dr.ssa Maria Rita Pantani, sostituto della Procura reggiana, hanno visto il magistrato richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il provvedimento cautelare nei confronti della coppia. Provvedimento cautelare di divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia emesso nei confronti di un 32enne reggiano e della sua compagna 25enne, entrambi residenti in un comune dell’Appennino reggiano che è stato eseguito questa mattina dai Carabinieri di Castelnuovo Monti. Nei loro confronti i carabinieri reggiani hanno raccolta una serie di gravi e concordanti elementi probatori in ordine al reato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. Plurime cessioni nei confronti di giovani reggiani, quantificate in un centinaio di episodi di spaccio compiuti da dicembre dello scorso anno, molti dei quali vedevano la coppia far consumare la cocaina acquistata all’interno della loro abitazione adibita ad una sorta di un vero e proprio coca-shop, in stile olandese. Le risultanze investigative dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnuovo Monti condivise dalla Procura reggina hanno visto la Dr.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, il provvedimento cautelare di divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia a carico della coppia che questa mattina è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti di Castelnovo Monti.



10/02/2016

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Paolo Ruini
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