CANOSSA- Nottetempo con l’amico e il figlio 16enne si sono furtivamente introdotti all’interno dell’isola ecologica di Canossa dove si sono intrattenuti per rubare materiali vari stoccati all’interno in attesa di essere smaltiti’. Protagonisti della vicenda un padre senza tanti scrupoli che non ha disdegnato di coinvolgere nell’illecita attività il figlio 16enne, ora finito nei guai alla stessa stregua del papà e dell’amico del padre, tutti chiamati a rispondere del reato di furto. A scoprirli i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, nel reggiano che con l’accusa di concorso i furto aggravato hanno denunciato alla Procura reggiana ed a quella presso il Tribunale per i minorenni di Bologna un 40enne, l’amico 35enne ed il figlio 16enne, tutti abitanti nel reggiano. Il minore alla luce della condotta del papà è stato consegnato alla mamma rimasta stupita dalla condotta del coniuge. E’ accaduto l’altra sera a Canossa, in provincia di Reggio Emilia, dove i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, su richiesta dell’operatore in servizio al 112, allertato da un passante, intervenivano presso l’isola ecologica di quel comune dove era stato segnalato un furto. All’arrivo i militari scorgevano in prossimità dell’ingresso i 2 adulti ed il minorenne che hanno cercato di far finta di nulla ignari della segnalazione in possesso ai militari secondo la quale i 3 poco prima si trovavano all’interno rubando materiali. Per questo motivo dopo le procedure di identificazione, in conseguenza delle quali i Carabinieri accertavano che il minore era il figlio di uno dei due adulti, i militari procedevano alla perquisizione dell’autovettura in uso ai 3, parcheggiata poco lontano, all’interno della quale i militari reperivano elementi suffraganti la loro responsabilità in ordine al reato di furto. I militari infatti sul mezzo rinvenivano vari carica batteria per cellulari, lettori cd, una borsa per pc, alimentatori, portalampade, auricolari e un avvitatore tutto risultato rubato all’interno dell’isola ecologica dove il terzetto si era introdotto furtivamente. La refurtiva recuperata, per un valore stimato in denuncia di 500 euro, veniva restituita a un responsabile mentre il terzetto veniva denunciato per concorso in furto aggravato. Il 40enne usciva dalla caserma solo con l’amico, il minore infatti veniva affidato alla madre che esterrefatta per la condotta del coniuge lo prelevava conducendolo a casa. La vicenda sarà segnalata anche ai servizi sociali del comune di residenza del minore al fine di monitorare i monitorare il padre ed in particolar modo la vita del minore, ovvero la vera vittima di quanto accaduto.
05/02/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it