CORREGGIO - Furto in ristorante, indagini dei Carabinieri. Poco prima delle 2 della notte appena passata, primo ottobre 2024, i carabinieri della stazione di Correggio, su input dell’operatore in servizio al 112, allertato da un istituto di vigilanza privato a cui perveniva l’allarme, intervenivano in via Cavour di Correggio per curare un sopralluogo di furto all’interno di un ristorante. Sul posto i carabinieri hanno accertato che ignoti ladri previa effrazione della porta d’ingresso accedevano all’interno dei locali che ospitano l’esercizio pubblico da dove asportavano, stando ai primi controlli ancora in fase di esatto inventario, un centinaio di euro. Nonostante le ricerche, i malviventi non sono stati rintracciati. Il danno complessivo, comprensivo anche dei danni conseguenti all’effrazione , è ancora in fase di quantificazione. Sui fatti i carabinieri hanno avviato e indagini per risalire ai responsabili del furto.
REGGIOLO - LITIGA IN CANTIERE MINACCIA I COLLEGHI CON LA PISTOLA E SPARA: ARRESTATO DAI CARABINIERI
Minaccia aggravata, porto abusivo di armi, accensioni ed esplosioni pericolose le accuse mosse a un 39enne dai carabinieri della stazione di Reggiolo. Dopo un acceso diverbio intercorso con alcuni colleghi ed il titolare della ditta per cui lavorava, che ha minacciato di uccidere brandendo una martellina, si allontanava dal luogo per poi farvi ritorno armato di una pistola che ha utilizzato puntandola in faccia a un collega minacciando di spararlo in testa e poi all’indirizzo del datore di lavoro proferendo minacce e propositi violenti. Infine, dopo aver esploso un colpo andato a vuoto, l’uomo, a seguito della condotta delittuosa si allontanava dopo aver raccolto il bossolo. I militari della stazione di Fabbrico allertati dal 112, intervenivano acquisendo i primi elementi dai testimoni presenti in merito all’accaduto. Per questo episodio, risalenti agli inizi dello scorso mese di luglio, le successive indagini svolte dai carabinieri di Reggiolo, competenti per territorio, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti di un 39enne calabrese residente nella bassa mantovana, che veniva denunciato con le accuse di minaccia aggravata, porto abusivo di armi, accensioni ed esplosioni pericolose. La Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, concordando con le risultanze investigative di carabinieri reggiolesi, richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Reggio Emila un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 39enne che sabato veniva eseguita dai carabinieri che arrestavano l’uomo. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. I fatti risalgono alla mattina del 3 luglio scorso, quando l’indagato dopo essersi rifiutato di aiutare i colleghi operai nel sistemare le attrezzatture del cantiere asserendo che ciò avrebbe dovuto comportare la retribuzione degli straordinari, minacciava gravemente il titolare brandendo una martellina dicendogli “ti uccido” “ti spacco la testa” e dopo essere stato separato dai colleghi di lavoro diceva “adesso torno con la pistola e vediamo!”. Dopo il diverbio si allontanava dal cantiere per poi far ritorno dopo circa mezz’ora, brandendo una pistola in mano. Nell’occasione, l’uomo, minacciava un collega di lavoro, puntandogli la pistola all’altezza del capo, proferendo testuali parole “ti sparo in testa”. Intervenivano gli altri colleghi, e nel frangente il 39enne abbassava la pistola ed esplodeva un colpo in direzione della siepe perimetrale del luogo dove si trovava, a scopo intimidatorio, riferendo altresì “al geometra gli faccio un buco in testa, proprio così”. Quindi raccoglieva il bossolo e si allontanava velocemente a bordo del suo veicolo, ma prima di mettersi in marcia, puntava la pistola all’indirizzo del geometra, suo datore di lavoro, minacciando di spararlo, per poi fuggire. Nel frattempo veniva allertato il 112, che a sua volta inviava una pattuglia dei carabinieri che acquisiva le prime informazioni dai presenti. Giungevano sul posto anche i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Carabinieri di Guastalla, per i rilievi ed i primi accertamenti. La successiva perquisizione personale veicolare e domiciliare al fine di rinvenire l’arma oggetto della minaccia eseguita nei confronti del presunto responsabile, dava esito negativo. Le indagini svolte dai militari di Reggiolo a seguito di denuncia presentata dalle vittime, e le concordi dichiarazioni testimoniali dei presenti, permettevano di acquisire a carico del 39enne elementi di presunta responsabilità in ordine ai citati riferimenti normativi violati. La Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, concordando con le risultanze investigative di carabinieri reggiolesi, richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Reggio Emila un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 39enne che sabato 28 settembre veniva eseguita dai carabinieri di Reggiolo che arrestavano l’uomo conducendolo in carcare.
QUATTRO CASTELLA AI CONTROLLI LANCIA NELLA VEGETTAZIONE I COLTELLI CHE AVEVA IN MACCHINA: DENUNCIATO Porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere l'accusa mossa ad un 34enne dai Carabinieri della Stazione di Quattro Castella.
Si trovava in sosta a bordo della propria autovettura, in un luogo poco illuminato. I militari della Stazione di Quattro Castella che stavano effettuando un servizio perlustrativo, notavano la vettura e si avvicinavano per un controllo, identificando un 34enne, che alla richiesta dei documenti, manifestava un’ingiustificata ansia ed insofferenza tanto da insospettire gli operanti che hanno approfondito i controlli riuscendo a ricondurre i motivi di tale stato d’animo. Infatti, durante i controlli, il 34enne veniva trovato in possesso oltreché di una modica quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che nascondeva in un involucro bianco, anche di due coltelli che erano poggiati sul sedile lato passeggero, e che l’uomo lanciava nella vegetazione riuscendo a disperderne uno. I militari operanti infatti nonostante le ricerche riuscivano a recuperare uno dei due coltelli risultato a scatto con serramanico di colore marrone della lunghezza totale di 15 cm con lama da 7 cm. Per questi motivi con l'accusa di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere i carabinieri della stazione di Quattro Castella hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 34enne residente in un comune della bassa reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. È accaduto il 20 settembre scorso, poco dopo la mezzanotte quando una pattuglia dei carabinieri della stazione di Quattro Castella, durante un servizio perlustrativo, mentre transitava in Via Martiri di Marzabotto, notavano un autoveicolo in sosta in un luogo poco illuminato. Per tale motivo, gli operanti si avvicinavano procedendo al controllo. All’interno identificavano, un 34enne che palesava da subito un atteggiamento insofferente verso i militari che decidevano di approfondire i controlli, trovandolo in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina che nascondeva in un involucro bianco. Durante i controlli, i militari notavano che sul sedile passeggero erano presenti due coltelli. Su richiesta da parte dei militari di consegnare le due armi da taglio il 34enne, non sapendo giustificarne il possesso e non volendo essere perseguito per l'abuso illecito di armi da taglio, prendeva i due coltelli e li scagliava in aria con l'intento, riuscito in parte, di disperderli nella vegetazione. I militari riuscivano a recuperare solamente uno dei due coltelli lanciati dal 34enne, nello specifico veniva rinvenuto un coltello a scatto con serramanico di colore marrone della lunghezza totale di 15 cm con lama da 7 cm. A seguito di quanto emerso, l’uomo veniva condotto in caserma ed al termine delle formalità di rito veniva denunciato in ordine al riferimento normativo violato. Contestualmente i militari procedevano al sequestro dell’arma e della droga, e segnalavano l’uomo alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
01/10/2024
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it