L'ENNESIMO FILM FESTIVAL HA FATTO CENTRO
FIORANO 450 spettatori, sopra ogni previsione, 3000 corti giunti da tutto il mondo, 21 selezioni: con questi risultati si è chiusa con successo la prima edizione dell’Ennesimo Film Festival svoltosi lo scorso weekend al Teatro Astoria di Fiorano Modenese, per cui gli organizzatori Federico Ferrari e Mirco Marmiroli hanno già iniziato a pensare a quella del prossimo anno, che vuole coinvolgere le scuole e allargarsi ad altri eventi collaterali perché, dicono: “A Fiorano e nel distretto ceramico c’è ancora tanta voglia di cinema e il genere del cortometraggio è particolarmente apprezzato. Vogliamo ringraziare il Comune di Fiorano, lo staff, la Regione Emilia-Romagna, Arci Modena, Laboratorio Immagine, BPER Banca, Casa Lab e il team Moka di Esc”.

L’assessore Morena Silingardi credere nella utilità di garantire al distretto una rassegna di corti di livello internazionale che può svilupparsi in più direzioni, come è stato fatto quest’anno con il workshop “I costumi per il cinema” con Francesca e Roberta Vecchi».

Il premio del pubblico è andato a ‘Les Frémissements du thé’ (The way of tea) del francese Marc Fouchard. ambientato in una cittadina nella Francia del Nord e racconta l’ingresso di Alex, un giovane skinhead, nel negozio di alimentari di Malik. La Giuria, composta da Luca Cechet Sansoè, Guglielmo Favilla e Antonio Bigini ha assegnato l’Ennesimo Premio della Giuria a Réplique del francese Antoine Giorgini, che racconta del giorno dell’audizione di Tony per una scuola di teatro, premiato “per la maturità della scrittura e della regia, capace di raccontare, con i volti, le parole e i gesti di giovanissimi attori debuttanti, sorprendentemente giusti e misurati, la difficoltà dell'emarginazione sociale, l'ansia di riscatto e la crudeltà dei rapporti sociali in una società classista, individualista ed egoista”. La giuria ha inoltre assegnato a Barbara di Yannick Privat una Menzione Speciale “per la capacità di rompere lo specchio mistificatorio della società dello spettacolo, svelando i complessi conflitti della società francese, ma non solo, e le sue esplosive nevrosi, attraverso un racconto corale incarnato da un eccellente cast tutto al femminile e con un finale che lascia a bocca aperta”.


31/05/2016

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Paolo Ruini
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