SCANDIANO - Violenta aggressione da parte di un cittadino all’équipe di un’ambulanza intervenuta al domicilio di un paziente a Scandiano.
La Direzione dell’Azienda USL esprime solidarietà e vicinanza al volontario dell’EMA Pubblica Assistenza, al dipendente della Croce Rossa e all’infermiere nostro dipendente che, nella serata di ieri, durante un servizio di soccorso al domicilio di un cittadino di Scandiano, sono stati aggrediti da un conoscente del paziente.
I tentativi di dialogo e di invito alla calma dei volontari e del sanitario, che hanno riportato diverse lesioni, sono stati vani e solo l’intervento delle Forze dell’Ordine ha permesso ai membri dell’ambulanza di portare l’assistito al Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per le cure del caso, per poi essere essi stessi assistiti al Pronto Soccorso di Scandiano.
“Si tratta di episodi inaccettabili, che colpiscono persone dedite all’assistenza e alla cura, che stanno, tra l’altro, affrontando un periodo particolarmente faticoso e stressante a causa della difficoltà a reperire personale nell’ambito dell’emergenza-urgenza” dichiara il Direttore Generale dell’Azienda UDL IRCCS di Reggio Emilia. “Le aggressioni verbali e fisiche ai danni del personale dell’emergenza urgenza e non solo, sono un fenomeno preoccupante e in continuo aumento. Siamo costantemente impegnati nell’individuazione di tutte le misure a tutela di questi operatori e confidiamo anche che le nuove norme sulle aggressioni, che prevedono, tra le altre cose, fino a 5 anni di carcere e 10 mila euro di multa, possano rappresentare un deterrente. Il rispetto per chi ci cura nei momenti del bisogno dovrebbe rappresentare un valore per ognuno di noi e per l’intera collettività”.
BODYCAM PER IL PERSONALE SULLE AMBULANZE
CISL FP CHIEDE UN PIANO PER LA SICUREZZA
“Inizia l’anno così come era finito: botte e violenza contro i sanitari, stavolta a Scandiano. Riteniamo molto importanti le parole di solidarietà del nuovo assessore regionale alla Sanità, ma se vogliamo fermare la scia di violenza occorre dotare i nostri ragazzi di strumenti adeguati di protezione”.
Così Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale, commenta l’aggressione subita ieri, nel centro di Scandiano, da tre sanitari, intervenuti per prestare soccorso a margine di una lite familiare. Un infermiere del Ps di Scandiano ha rimediato un pugno in faccia riportando un taglio al labbro, una volontaria dell’Emilia Ambulanza ora ha una steccatura alla mano per curare una piccola frattura e l’autista dell’ambulanza è stato colpito con una ginocchiata.
“Il 12 marzo sarà celebrata la Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita nel 2022. Sarebbe una gran cosa quel giorno poter alzare un primo e potente muro e, per questo, ribadiamo la necessità di un piano per la sicurezza dei sanitari basato su quattro punti strategici. Confidiamo in tal senso che il nuovo assessore Fabi sia disposto a costruire un vero cambio di passo, dando il mandato alle aziende sanitarie sul territorio per aprire un cantiere sicurezza senza precedenti insieme al Sindacato”, prosegue Ferrara.
IL PIANO SICUREZZA
Per il personale che lavora all’interno degli ospedali e nei servizi ad alto rischio (come Rems e Servizio psichiatrico diagnosi e cura, epicentri della violenza contro i sanitari) Cisl chiede braccialetti geolocalizzati per la chiamata tempestiva dei soccorsi e l’istituzione del posto di polizia h24, anche sfruttando una rotazione delle forze dell’ordine e della polizia locale.
Per i sanitari che, invece, operano sui mezzi del 118 “è indispensabile la dotazione di bodycam che permettano di filmare le operazioni di soccorso, diventando una prova schiacciante in caso di aggressioni – spiega il sindacalista Cisl Fp Emilia Centrale –. Ricordiamo l’importanza delle prove video per far scattare le pene severe previste dalla nuova legge Nordio”.
Infine, Cisl considera essenziale fornire ai sanitari vittime di violenza la piena e gratuita assistenza legale aziendale, sia durante la denuncia, sia in sede di un eventuale processo. In questo caso, inoltre, sarebbe fondamentale che l’Azienda (sanitaria, ospedaliera, ecc.) si costituisse parte civile, destinando gli eventuali risarcimenti ad un fondo specifico per il sostegno del personale vittima di violenza.
08/01/2025
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it