SAN POLO. I luoghi della memoria di San Polo, legati alla seconda guerra mondiale ed alla Resistenza, ora sono in rete. Cliccando su http//sanpolodenza.progettoaru.it/ si percorre virtualmente un itinerario che parte dal Lido e tocca il castello, Villa Triglia, la centrale elettrica, le case di latitanza e la via alla montagna. Sette luoghi che raccontano la storia con fotografie, interviste di ieri e di oggi di testimoni diretti, documentari, libri e cartine geografiche, materiale raccolto con la collaborazione di tante persone, associazioni, ma anche semplici cittadini interessati.
“Luoghi della memoria San Polo d’Enza”, è un progetto del Comitato comunale “Oltre il 70°, io ci sono” e del Comune di San Polo, realizzato da “Too Design Consultancy, studio di progettazione architettonica e di interazione digitale di Reggio.
“ Questa narrazione sul web ci permette di essere consapevoli della nostra storia - ha sottolineato Mirca Carletti, sindaca di S.Polo, durante la presentazione del sito – Prossimanente ogni luogo sarà segnalato da un apposito cartello che rimanderà al sito web. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di uno strumento così utile e concreto per la conoscenza delle nostre radici”.
“Il progetto di S.Polo è un mini laboratorio storico, didattico e cartografico utile per tutti coloro che intendano indagare le vicende del territorio non solo virtualmente ma anche concretamente: è in programma una camminata tra i luoghi storici con il racconto di quanto vi è ccaduto - ha aggiunto Edmondo Grasselli.
Alla presentazione hanno partecipato anche Romeo Guarnieri, insegnante e membro del comitato comunale “Oltre il 70° io ci sono”, Mirco Carrattieri, storico, Paola Varesi, direttrice dell’Istituto Cervi, gli architetti Marco Denti e Francesco Bagni dello studio di progettazione Too Designy Consultancy che hanno seguito concretamente la realizzazione del progetto e Giuseppe Zambonelli, storico.
“E’ un modo nuovo di occuparsi di storia – ha detto Guarnieri – Si parla di luoghi conosciuti come il castello o il lido ma anche poco conosciuti come Villa Triglia e la vicenda legata al teologo Bonhoeffer. Ma si parla anche del bombardamento della centrale elettrica che nel 1943 era stata costruita da una ventina d’anni portando la luce in tutte le case, o del bombardamento del ponte nel 1944, anch’esso costruito da poco più di vent’anni migliorando i collegamenti tra le due province. Uno sguardo che va oltre il periodo storico specifico”.
Carrattieri ha rimarcato che il progetto di S.Polo rientra nella “avanguardia storiografica di oggi, nei cosiddetti “musei diffusi o ecomusei”, che a differenza del museo tradizionale è all’aperto, propone il patrimono invece di una collezione e coinvolge una comunità intera. Tra le esperienze più interessanti in Italia c’è il Museo della Resistenza di Torino, e nella nostra provincia progetti simili ci sono a Scandiano, Correggio e Guastalla”.
Secondo Paola Varesi, mettere in rete la storia locale è un ottimo modo per dare valore ai cittadini e che la prospettiva è unire i vari musei per fare un sistema che colleghi Istituto Cervi, Brescello, Canossa e S.Polo. “Sono luoghi con storie diverse ma che hanno uno sfondo uguale: la lotta per la libertà”.
“Raccontare in internet la propria identità locale significa aprirsi al mondo e quindi anche ai nuovi italiani. Siete stati bravissimi – ha concluso Giuseppe Zambonelli.
Nella foto: da sx, Francesco Bagni, Mirca Carletti, Mirco Carrattieri, Romeo Guarnieri, Paola Varesi, Edmondo Grasselli e Marco Denti.
25/10/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it