REGGIO EMILIA - INTERVENTO DEL COMANDANTE PROVINCIALE Col. t.SFP Andrea MILANI:
Signor Prefetto, Onorevoli membri del Parlamento, Autorità civili, militari e religiose, gentili Signore e Signori, carissimi Carabinieri.
Desidero innanzitutto ringraziare di cuore tutti coloro che sono intervenuti in questa bella giornata per l’Arma, tornata a festeggiare l’annuale di fondazione tra la gente.
Un particolare benvenuto al Sindaco della città di Reggio Emilia, Dott. Luca VECCHI, al Presidente della Provincia, Dott. Giorgio ZANNI, e a tutti i Sindaci della bellissima e operosa provincia reggiana.
Il mio più sentito ringraziamento al Sig. Prefetto, D.ssa Iolanda ROLLI, sotto la cui guida si realizza con assoluta efficacia l’azione di coordinamento tra le Forze di Polizia, secondo un modello unitario al quale l’Arma aderisce con piena convinzione.
Con pari riconoscenza mi rivolgo ai rappresentanti della Magistratura reggiana, al cui fianco sosteniamo il quotidiano impegno a tutela dei cittadini e dell’ordine democratico.
Un filiale e rispettoso saluto a Sua eccellenza Mons. Giacomo MORANDI.
Vorrei ringraziare la Direttrice dell’Archivio di Stato, D.ssa Stella LEPRAI, per aver concesso all’Arma l’uso di questo spazio e a coloro che con la loro generosa collaborazione hanno consentito l’organizzazione di questa ricorrenza.
Ricambio il fraterno abbraccio nel quale ha inteso stringermi idealmente il Questore durante l’Anniversario di Fondazione della Polizia di Stato. Lo stesso abbraccio lo estendo al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza e a tutti i colleghi delle Forze di Polizia con cui condividiamo la responsabilità dell’azione di polizia nella provincia, attraverso l’orgoglio di riconoscerci in valori ideali comuni e con la piena consapevolezza dei disagi, dei sacrifici e dei rischi che ne conseguono.
Grazie a tutte le rappresentanze presenti ed a tutte le Associazioni che, anche quest’anno, si sono strette intorno ai Carabinieri reggiani.
Un sentito grazie alla “Fondazione Manodori”, qui rappresentata dal suo presidente, Prof. Romano SASSATELLI, per la rinnovata vicinanza dimostrata con l’assegnazione di borse di studio ai figli dei militari in servizio: un’occasione importante per chi si è impegnato nello studio, un piccolo aiuto per iniziare a costruire il futuro.
Un caloroso saluto rivolgo ai colleghi in congedo, come sempre presenti ad attestare il vincolo inscindibile che lega diverse generazioni di servitori dello Stato: l’Arma di oggi è anche quella che loro hanno saputo costruire.
Un pensiero infine a questi meravigliosi bimbi della Scuola per l’infanzia “Giovanni Pascoli”, che con la loro gioia rendono ancor più lieta questa Festa e un grazie di cuore alla D.ssa Alessandra LANDINI che ne ha permesso la presenza tra noi.
L’Arma dei Carabinieri compie 208 anni.
Immaginata fin dall’inizio con la sua duplice dipendenza, quale presidio dello Stato contro le minacce esterne e quelle interne, destinata a coprire il territorio, l’Arma, possiamo dirlo con fierezza, ha retto magnificamente nel tempo.
Il segreto di questa longevità, forse, sta tutto nella semplicità dei principi istitutivi, attagliati a brava gente e che si sono evoluti in valori universalmente condivisi, quali la FEDELTA’, il CULTO DELLA LEGGE e, soprattutto, l’UMANITA’.
Carica di anni, ma vitale, energica, aperta al nuovo, pronta ad affrontare i problemi emergenti con l’entusiasmo ed il coraggio che richiedono le nuove soluzioni, l’Arma coniuga il suo passato, ancorato alla tradizione ed alla militarità, alle sfide ed alle emergenze della realtà attuale.
E tuttavia, ogni anno, quando doverosamente rivolgiamo il nostro pensiero a coloro che hanno lasciato sul campo del dovere la loro vita, non possiamo non considerare che ci troviamo di fronte a esempi nei quali il coraggio, l’orgoglio e l’onestà dell’impegno hanno dato il senso alla vita, ed anche alla morte. Ai caduti, alle loro famiglie, agli affetti perduti ed ai ricordi che segneranno per sempre la vita di genitori, mogli e figli, va il nostro primo pensiero.
Al riguardo, esprimo la mia gratitudine all’ONAOMAC per l’insostituibile ruolo rivestito nel sostenere i nostri orfani.
Ma oggi è anche il giorno che, per prassi consolidata, è riservato ai bilanci dell’attività svolta e dei risultati conseguiti.
Il Comando Provinciale di Reggio Emilia, nell’ultimo anno, ha ricevuto sul 112 europeo oltre 165.000 richieste d’intervento (quasi 500 al giorno) ed ha proceduto per quasi 15.000 delitti (pari a circa l’86% di tutte le denunce presentate in Provincia), traendo in arresto 277 persone e denunciandone in stato di libertà oltre 3.000. Tra questi segnalo, in particolare, i responsabili di 40 rapine, di 240 furti, di 28 estorsioni, di 34 violenze sessuali, di 410 truffe e di 5 omicidi.
Tra questi ultimi, consentitemi di ricordare solo quello che più di ogni altro ha scosso la coscienza della nostra comunità, ovvero la vicenda della povera SAMAN ABBAS, LE CUI RICERCHE DEL CORPO RIMANGONO UNA PRIORITÀ. Incessante è stato ed è lo sforzo investigativo profuso, che ha consentito, tra l’altro, la cattura, in Francia e in Spagna, dello zio e dei cugini della giovane vittima, ritenuti i presunti autori del suo efferato omicidio assieme ai genitori ancora latitanti.
Tali risultati operativi generali, non sono il frutto del caso ma di un lavoro intenso, sistematicamente condotto con il corale impegno di tutte le Forze di Polizia e l’attento ed imprescindibile sostegno dell’Autorità Giudiziaria.
A ciò va aggiunta la calorosa solidarietà delle Istituzioni, nonché dei singoli cittadini.
É soprattutto a beneficio loro che è rivolta l’attività dell’Arma, grazie alla sua fitta trama molecolare dei presìdi territoriali: mi riferisco alle Stazioni Carabinieri che rappresentano l’ossatura portante dell’Istituzione e la sua cifra distintiva rispetto a tutte le altre Forze dell’Ordine.
Nella quasi totalità dei comuni reggiani è presente la Stazione Carabinieri, garante di legalità, di ordinata e civile convivenza, oltre che di operatività e assistenza sociale. (Le Stazioni) Sono l’Arma dei Carabinieri, conosciute da tutti, capaci di interpretare il territorio di loro competenza, sia esso composto da uno o più comuni, operando una fondamentale azione di rassicurazione sociale verso la comunità, accanto ai Sindaci, punti di riferimento altrettanto preziosi per i cittadini. La presenza dei Reparti dell’Arma fino ai minori centri urbani assume un rilievo che trascende la stessa valenza funzionale e operativa: si crea un rapporto di vicinanza fisica, di conoscenza reciproca, di fiducia, una concreta capacità di ascolto e intervento, che permette di creare genuina collaborazione, per costruire una sicurezza partecipata.
Una funzione di rassicurazione sociale che trova riscontro nella stessa storia dell’Istituzione se pensiamo che già nelle Regie Patenti del 1814, il primo regolamento della Storia, vi era scritto che “…i Carabinieri devono farsi amare, senza del che giammai potranno acquistarsi quella stima, e quella considerazione, che così li precederà in tutte le loro operazioni”.
Il ruolo delle Stazioni Carabinieri ha assunto ulteriore significato nel periodo di pandemia, attraverso gesti, aiuti e azioni, anche ben oltre gli stretti obblighi istituzionali.
Uno sforzo eccezionale non solo per contenere il nemico invisibile. La storia ci insegna che oltre all’indispensabile supporto in termini di sicurezza, l’Arma è sostegno sotto tutti i punti di vista: il cittadino si sente “rassicurato” dalla presenza dei suoi militari con le bande rosse.
Con orgoglio voglio ricordare che dall’inizio dell’emergenza sanitaria l’Arma di questa Provincia non ha chiuso una Stazione, contando ad oggi, oltre 190 contagiati: un tributo, espressione di una corale scelta istituzionale, condivisa dai Carabinieri di ogni ordine e grado, tutti consapevoli della necessità di raggiungere ogni cittadino, facendo sì che nessuno si sentisse abbandonato.
Ho ricordato, quasi per dovere, i risultati conseguiti dall’Arma in quest’ultimo anno, soprattutto perché fungano da sprone per raggiungere l’obiettivo di garantire un’attività di polizia ad alta efficacia preventiva e di lotta alla criminalità, comune e organizzata seguendo, per quest’ultima, le classiche, consolidate direttrici strategiche: il perseguimento dei reati associativi e l’aggressione ai patrimoni illeciti delle consorterie mafiose.
Così come il massimo sforzo deve continuare a essere profuso nell’attività di prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nei pubblici appalti, in piena unità di intenti con le altre Forze di Polizia, proseguendo con determinazione nel solco tracciato in questa provincia dal Sig. Prefetto.
Mi soffermo ora su alcuni temi fortemente avvertiti dalla gente, su cui ritengo i Carabinieri di Reggio Emilia debbano corrispondere con scelte operative aderenti. Mi riferisco, alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori e delle truffe in generale, con particolare riferimento a quelle contro i nostri anziani.
Mi riferisco alla violenza contro le donne che ha visto la provincia reggiana fortemente interessata con 3 femminicidi nell’ultimo periodo. Determinante, alla luce di un apparato penale tra i più avanzati in Europa, è il monitoraggio delle denunce dei cosiddetti reati spia, così come l’esigenza di sostenere le vittime nel loro percorso di denuncia.
Mi riferisco, ancora, alla condizione giovanile, ove la superficialità delle relazioni interpersonali, la ricerca compulsiva di gratificazioni istantanee, fortemente condizionata dal web, alimentano i disagi, acuiti dalla pandemia, che possono trasformare la naturale esuberanza dell’età in aggressività gratuita, generando anche occasioni negative di aggregazione.
Rilevante è stato l’apporto dei Carabinieri anche in questo ambito, partecipando con entusiasmo, da un lato, alle concrete iniziative promosse dal Sig. Prefetto e, dall’altro, secondo le linee guida del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, organizzando incontri didattici per la promozione della legalità in oltre 50 istituti scolastici, che hanno coinvolto circa 4.000 studenti di tutte le età.
Non è tutto. La sicurezza oggi si confronta con una società composita, dove ciascun cittadino è portatore di aspettative diverse correlate al vastissimo insieme di garanzie che ci si attende dallo Stato. Per questo, le capacità delle articolazioni territoriali dell’Arma si arricchiscono delle competenze dei reparti specializzati, in un binomio operativo che garantisce l’efficacia degli interventi in settori che incidono direttamente sulla qualità della vita.
Mi riferisco, in particolare e limitandomi a quei Reparti Speciali che hanno la loro sede in questa provincia, alla dignità del lavoro e alla salvaguardia della sicurezza dei luoghi di lavoro, che perseguiamo attraverso la preziosa collaborazione del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Numerosi sono stati i controlli effettuati, che hanno interessato oltre 160 tra aziende e attività commerciali, con la verifica della posizione di oltre 1.000 lavoratori, la sospensione di 13 attività commerciali per complessive 34 persone deferite ed oltre 130.000 euro di sanzioni comminate.
Mi riferisco, infine, alla protezione dell’ambiente, dove l’Arma ha maturato qualificate competenze, nella prevenzione e nelle investigazioni, che oggi trovano ulteriore espressione nella spiccata professionalità dei Carabinieri forestali, sempre più protagonisti della biosicurezza e, in prospettiva, strumento di ineguagliabile affidabilità e di straordinaria importanza nella sua funzione di “prossimità ambientale”, garantita in questa provincia dal Gruppo Carabinieri Forestali e dal Reparto Carabinieri Parco, che con le loro articolazioni hanno assicurato oltre 9.000 servizi nel corso dello scorso anno, denunciando 77 persone ed elevando 289 sanzioni.
Ai miei Carabinieri di ogni ordine, grado e ruolo rivestito voglio rivolgere l’ultimo pensiero.
Siate orgogliosi del lavoro che svolgete ogni giorno indossando questa uniforme.
La vostra presenza nel cuore dei cittadini non ha prezzo e la vostra dedizione è l’immagine migliore della nostra provincia. Per questo, cari Carabinieri, continuate nel vostro impegno quotidiano con la stessa passione e responsabile semplicità, facendovi forza del sostegno delle vostre famiglie, a cui va il mio pensiero più affettuoso.
Anche perché, come spesso ricordava il giudice Falcone, di cui quest’anno ricorre il trentennale della morte: in fondo, “perché una società vada bene […] basta che ognuno faccia il suo dovere”.
Grazie a tutti Voi!
Viva l’Arma dei Carabinieri!
Viva l’Italia!
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06/06/2022
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it