REGGIO EMILIA - RISSA IN ZONA STAZIONE: 4 PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI - Rissa aggravata l’accusa mossa a 4 uomini dai carabinieri del radiomobile. In 2 hanno riportato lesioni: per loro 6 e5 i giorni di prognosi. Si sarebbero azzuffati per motivi legati al presunto danneggiamento di un’autovettura di proprietà di uno dei quattro coinvolti. Si tratta di quattro uomini di origini nigeriane, due dei quali, stante dalle prime risultanze, avrebbero riconosciuto in zona stazione storica di Reggio Emilia i presunti autori del danneggiamento della loro auto, e dopo una breve lite, sarebbero passati alle vie di fatto dandosi calci e pugni. Scene di brutale violenza quella verificatesi sabato notte nel piazzale Marconi di Reggio Emilia, a seguito delle quali, solo il tempestivo intervento dei carabinieri della sezione radiomobile, della compagnia di Reggio Emilia, allertati da alcuni passanti, riusciva a fermare i quattro partecipanti alla rissa, evitando che la stessa degenerasse in conseguenze ben più gravi. Due dei quattro uomini, riportavano lesioni giudicate guaribili dai sanitari in 6 e 5 giorni. Per questi motivi i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, nella tarda serata di ieri con l’accusa di concorso in rissa aggravata hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci quattro uomini, nigeriani, rispettivamente di 28,31,33 E 34 anni, di cui, due residenti a Reggio Emilia e due nel Bergamasco. Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. L’origine dei fatti risale alla notte fra sabato e domenica, quando una pattuglia dei carabinieri veniva avvicinata da diversi passanti i quali segnalavano una violenta rissa in zona stazione storica, che coinvolgeva quattro uomini stranieri, segnatamente in Piazza Marconi. I carabinieri si portavano con immediatezza sul posto e nell’avvicinarsi notavano quattro uomini di etnia nigeriana che si colpivano a vicenda con calci e pugni. Giunti sul posto i militari, riuscivano a sedare la cruenta rissa. Di seguito giungeva un’autoambulanza che trasportava presso l'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per le cure del caso due dei quattro uomini poi refertati con prognosi rispettivamente di 6 e 5 giorni. Dai primi accertamenti svolti, si appurava che la rissa sarebbe stata scaturita da un precedente fatto avvenuto in via Adua, dove due dei quattro coinvolti, avevano riconosciuto i presunti autori di un danneggiamento al loro veicolo. Pertanto, l'incontro in zona stazione ha poi generato una lite accesa che è rapidamente degenerata in una rissa fra i quattro uomini. Alla luce dei fatti e dei risvolti investigativi i carabinieri della sezione radiomobile di Reggio Emilia, acquisivano elementi di presunta responsabilità nei riguardi di tutti e quattro gli uomini coinvolti, i quali venivano denunciati alla procura reggiana in ordine al reato di rissa.
GUASTALLA - INCENDIO IN MAGAZZINO DI RISTORANTE, INDAGINI DEI CARABINIERI
Alle ore 03:00 di lunedi 18 novembre 2024, i militari della Stazione Carabinieri di Brescello (RE) sono intervenuti in Piazza Marconi, presso un ristorante in seguito a una segnalazione di principio di incendio. Le fiamme, scaturite da un locale magazzino esterno adibito a stoccaggio di tovaglie usate, sono state prontamente domate dai Vigili del Fuoco di Guastalla, giunti rapidamente sul posto insieme ai militari operanti. Fortunatamente, l’incendio non ha provocato danni a persone né alla struttura del ristorante. Le cause dell'incendio sono attualmente al vaglio dei Carabinieri, che hanno avviato le indagini per stabilirne l'origine.
CASTELNOVO MONTI - MAXI FURTO DI ATTEZZATURE PER CENTRI ESTETICI: 4 PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI
Furto aggravato l’accusa mossa a 4 ucraini dai militari del nucleo operativo di Castelnovo Monti che grazie a complesse indagini risalgono ai presunti autori del maxi furto. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti attraverso una meticolosa e complessa attività investigativa, condotta per oltre un anno sotto il costante coordinamento della Procura reggiana e supportata da attività tecniche anche di natura intercettiva, sono risaliti ai presunti autore del maxi furto consumato la notte tra il 12 ed il 13 febbraio dell’anno scorso di attrezzature per centri estetici del valore di circa 200.000 euro, ai danni di un’azienda del comprensorio ceramico che produce e rivende tali attrezzature. Per questi motivi con l'accusa di furto aggravato in concorso i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo reggiano, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, 4 cittadini ucraina aventi un’età compresa tra i 30 e i 49 anni di cui uno residente a Rimi e gli altri tre senza fissa dimora a gravitanti nell’hinterland milanese. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. L’origine dei fatti la notte tra il 12 ed il 13 febbraio 2023 quando ignoti ladri penetravano all’interno dell’azienda asportando un Fiat Ducato riportante sulle fiancate il nome dell’azienda ed apparecchiature per centri estetici, da loro prodotte, per un valore complessivo che si aggirava intorno ai 180.000 euro. Un furto chirurgico dalle cui modalità si poteva attribuire agli autori una peculiare conoscenza della ditta, in particolare dell’impianto di video sorveglianza e del sistema di allarme. Un primo dato, questo, che congiunto all’analisi del sistema di videosorveglianza non solo dell’azienda derubata ma anche dei varchi comunali e delle telecamere di altri siti consentiva ai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo Monti di ricostruire l’esatta dinamica del furto, che aveva visto i malviventi giungere nel sito aziendale derubato con altro furgone munito di targhe poi rivelatesi rubate. Nel proseguo delle indagini veniva individuata una zona dell’hinterland milanese come probabile base operativa dei ladri in ragione che ricostruito il percorso di fuga e attraverso l’analisi di altre telecamere si aveva contezza nei periodi successivi ai furti della presenza dei due furgoni nell’hinterland milanese. La successiva analisi delle utenze agganciate dalle celle e la conseguente analisi dei tabulati portavano a catalizzare le attenzioni investigative nei confronti di alcuni soggetti e in particolare di un cittadino ucraino. Le successive attività di intercettazioni telefoniche congiunte a tutte le attività svolte in oltre un anno e mezzo di serrate indagine consentiva ai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo Monti di acquisire a carico degli odierni 4 indagati elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di concorso in furto aggravato per la cui ipotesi delittuosa i 4 venivamo denunciati. Nel corso delle indagini i carabinieri nel milanese rinvenivano il furgone rubato all’azienda mentre la refurtiva, probabilmente collocata a compiacenti ricettatori non è stata ancora rinvenuta.
CORREGGIO - VIOLENZA SESSUALE: ARRESTATO DAI CARABINIERI I Carabinieri della Stazione di Correggio hanno arrestato e dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di un 53enne. Nel 2018, a San martino in Rio, si era reso responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti della sua ex compagna. All’epoca l’uomo non accettando la fine della relazione sentimentale durata 8 anni, aveva iniziato a mettere in atto una serie di condotte persecutorie nei confronti della sua ex compagna, fino al più grave episodio culminato con la violenza sessuale. Nel marzo del 2018, infatti, dopo aver atteso la donna che uscisse di casa, con il pretesto di parlarle la conduceva presso la sua abitazione, e sotto minaccia di un piccolo coltello, la obbligava ad avere rapporti sessuali, scattandole delle foto con il proprio cellulare. Successivamente la minacciava di divulgare le foto. Da qui, la denuncia della donna presso i carabinieri, i quali avviavano le indagini, che permettevano di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti dell’uomo, che quindi veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia. A seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa in data 06 luglio 2022 dal Tribunale Ordinario di Reggio Emilia, confermata dalla sentenza emessa in data il 9 aprile 2024 dalla Corte D’Appello di Bologna, divenuta definitiva il lo scorso 8 novembre l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia che l’ha giudicato, condannandolo a 3 anni 4 mesi e 5 giorni di reclusione oltre alle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici per anni cinque dall’esercizio di tutela e curatela perpetua. Per questi motivi, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, in data 13 novembre 2024 ha emesso l'ordine di esecuzione per la carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nel pomeriggio del 15 novembre scorso dai Carabinieri della Stazione di Correggio, nel cui comune l’uomo risiede. I militari correggesi, quindi, hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione in cui si trovava, lo hanno arrestato ed hanno dato esecuzione al provvedimento accompagnando l’uomo in carcere per l’espiazione della pena.
REGGIO EMILIA - ARRESTATO IN SPAGNA IN ESECUZIONE DI UN MANDATO DI ARRESTO EUROPEO Era coinvolto nell’indagine Fast Car condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti nel 2023. Era il 21 settembre 2023 quando, nell’ambito delle provincie di Reggio Emilia e Parma, i carabinieri della Compagnia di Castelnovo ne’ Monti (RE) unitamente ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della Procura reggiana, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, avevano dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 persone indagate, unitamente ad altre 7, nell’ambito dell’indagine Fast Car per i reati concernenti lo spaccio ed il traffico di sostanze stupefacenti continuati in concorso nonché di detenzione illegale di armi da fuoco (artt. 2 e 7 L. n. 895/67). Tra i destinatari della misura cautelare anche un 32enne albanese che, all’epoca dell’esecuzione, venne localizzato in Spagna dove era detenuto. Da qui la richiesta e l’emissione di un mandato di arresto europeo che veniva eseguito l’altra mattina presso l’aeroporto di Fiumicino dove il 32enne, proveniente dalla Spagna che ha concesso l’estradizione, sbarcava. Il 32ene quindi al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia. L’indagine Fast Car, aveva tratto spunto dall’arresto in Reggio Emilia, in data 31 dicembre 2019, di un 42enne italiano trovato in possesso di 30 gr. di cocaina e denaro contante. Dalla minuziosa analisi dei collegamenti e delle relazioni intrattenute dall’arrestato con vari soggetti attestati nella provincia reggiana e dal conseguente assiduo monitoraggio info-investigativo della rete criminosa che si è via via delineata, è emersa la loro varia attività criminale che, seppur focalizzata principalmente sugli stupefacenti, non disdegnava incursioni in altri rilevanti traffici delittuosi. Le investigazioni hanno permesso agli operanti, in corso d’opera, di procedere all’arresto in flagranza reato o su ordine di cattura di ulteriori 11 persone a riscontro dell’attività d’indagine intrapresa, nonché al sequestro di oltre 150 gr. di sostanza del tipo “cocaina, nonché di un fucile della II Guerra Mondiale con relativo munizionamento. Il canale di rifornimento era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano era proveniente prevalentemente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10.000 Euro al giorno. Tutti gli arrestati e gli indagati sono per la maggior parte d’area campana e calabrese, ma non mancano anche reggiani, una pugliese, due siciliani, tre albanesi (tra cui l’odierno arrestato), un algerino e due marocchini. Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti avevano rivelato come nel biennio pre-pandemia gli indagati, grazie a modalità di approvvigionamento e successiva cessione degli stupefacenti ad una cerchia ben delineata di grossisti e acquirenti al dettaglio, erano pienamente dediti al traffico di quantitativi ingenti di stupefacenti, in prevalenza cocaina, a favore di numerosi assuntori della piazza emiliana come peraltro documentato dalle migliaia di cessioni di stupefacenti ricostruite dalle attività investigative, anche di natura tecnica, svolte dai carabinieri. È stato inoltre appurato che uno degli indagati, mentre era detenuto, aveva la disponibilità di apparecchi elettronici, per la gestione di traffici illeciti. Il nome attribuito all’indagine Fast Car deriva dal fatto che il finanziatore degli indagati, soggetto pregiudicato già dedito alla commissione di reati finanziari, avesse fornito, come una delle basi delle attività illecite, un garage a Reggio Emilia pieno di autovetture sportive molto costose, alcune delle quali danneggiate dagli stessi indagati per ritorsioni e vendette interne. Così come fast cars erano anche quelle utilizzate normalmente dagli indagati per muoversi liberamente mentre compivano i loro illeciti affari (Hammer H2, Audi). Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
19/11/2024
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it