BEZZECCA - Sono passati 158 anni da quando i Volontari garibaldini, guidati dall'Eroe dei due mondi, inflissero agli austriaci una delle poche sconfitte in un conflitto, la Terza guerra d'indipendenza italiana, contraddistinto dalle sonore batoste di Custoza e Lissa. Ma mentre i regolari subirono pesanti sconfitte in pianura e in Adriatico, i territori meridionali del Trentino assistettero ad un'avanzata inarrestabile delle truppe italiane in Valsugana e del Corpo Volontari Italiani di Garibaldi in val di Ledro, puntando con una manovra a tenaglia verso Trento. Un'offensiva brillante fermata solo dai comandi provenienti dalla corte di Vittorio Emanuele II, a cui il condottiero nizzardo avrebbe risposto con il celebre e contrariato “Obbedisco”.
I fucili italiani tornarono a tuonare a Bezzecca nel 1916, quando il Colle di Santo Stefano venne occupato dal Bersaglieri, che costruirono un campo trincerato esposto direttamente al tiro dalle cime settentrionali della valle, ove stazionavano i combattenti austro-ungarici. Sul lato opposto del colle sorgeva la chiesa di Santo Stefano, risalente al 1521, trasformata poi nel 1931 in ossario per accogliere i Caduti del 1866 e quelli della Grande Guerra.
Nel solco indelebile di queste memorie patrie, per onorare la memoria di Garibaldi e rendere doveroso omaggio ai suoi Volontari, la Federazione reggiana dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra ha partecipato alle commemorazioni organizzate dall'amministrazione comunale in occasione del 158° anniversario della battaglia e dell’Obbedisco dell’Eroe dei due mondi. Le celebrazioni ufficiali, accompagnate dalle note della Fanfara degli Alpini di Pieve di Bono, sono iniziate alle 9.30, con l’adunata delle Associazioni d’Arma e delle autorità civili e militari in piazza Garibaldi, per culminare poi nella sfilata e la salita verso il colle di Santo Stefano con la deposizione di quattro corone, fra cui quella al Milite Ignoto, per chiudersi con la Santa Messa in ricordo dei Caduti di tutte le guerre.
Presente alla cerimonia anche Annita Garibaldi Jallet, nipote in linea diretta di Giuseppe Garibaldi.
Anche quest'anno, la nostra Federazione ha deciso di celebrare lo spirito volontaristico che animava i Cittadini a cui dobbiamo il percorso risorgimentale che culminerà nell’unificazione nazionale al termine della prima guerra mondiale, partecipando alle iniziative patriottiche con il Labaro provinciale.
(Foto: Annita Garibaldi con il Labaro della Federazione reggiana)
Alessandro Casolari
Presidente Federazione di Reggio Emilia
Associazione Nazionale Volontari di Guerra
21/07/2024
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it