BOLLETINO DI CRONACA NERA...
RUBIERA TRUFFA ON LINE DI CERCHI D'AUTO
Grazie ad un’allettante inserzione associata a una mail e una carta prepagata dove ricevere i soldi della caparra dalla Puglia un 53enne di Foggia si è insidiato in un sito internet leader nell’e-commerce di accessori per auto commercializzandoli a prezzi assolutamente concorrenziali. Le trattative correvano via mail e quando sulla carta prepagata veniva accreditata la caparra richiesta il gioco era fatto in quanto alla vendita non corrispondeva la spedizione della merce. Quando l'acquirente lamentava il ritardo l’astuto truffatore inizialmente tergiversava con false promesse per poi sparire nel nulla. Una vero e proprio boss del raggiro il 53enne foggiano scoperto dai carabinieri della stazione di Rubiera che l’hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di truffa. La vittima, un 23enne reggiano, con l’intento di fare un affare ha risposto ad un annuncio sul predetto sito di e-commerce acquistando 4 cerchi per i pneumatici della sua auto a un prezzo assolutamente conveniente. Dopo aver contattato l’inserzionista ha chiuso l’acquisto versando, tramite bonifico sulla carta prepagata fornita dal truffatore, la caparra richiesta pari a 100 euro per poi non ricevere i cerchi acquistati. Materializzato di essere rimasto vittimo di un raggiro il ragazzo si è presentato ai carabinieri della stazione di Rubiera formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra la mail associata all’inserzione, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato, con a carico una sfilza di precedenti specifici, nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa per la cui ipotesi di reato veniva quindi denunciato alla Procura reggiana.
NOVELLARANO DA IMPRENDITORE A RAPINATORE
Da affermato imprenditore edile a rapinatore di sale scommesse. Questa la metamorfosi di un uomo residente nel reggiano che, vittima del gioco, L'altra mattina, pistola in pugno, si è presentato in una sala scommesse di Novellara, dove peraltro aveva perso importanti somme di danaro, rapinando l’attività commerciale. Un colpo da circa 5.000 euro quello portato a compimento dall’imprenditore che fuggito dopo la rapina è stato poi identificato, rintracciato ed arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Guastalla collaborati dai colleghi di Novellara. In manette con l’accusa di rapina aggravata è finito un 46enne abitante a Gualtieri, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizone della Procura reggiana. Nei guai è finita anche la moglie 40enne denunciata per favoreggiamento. L’uomo ieri mattina poco dopo le 11,30 a volto scoperto ed armato di una pistola irrompeva all’interno di una sala giochi di Novellara e minacciando la dipendente presente prelevava dal cassetto danaro contante per circa 5.000 euro dileguandosi. Quindi l’allarme al 112 dei carabinieri che intervenivano sul posto con una pattuglia per raccogliere le prime informazioni mentre nell’intera bassa reggiana scattava una serrata caccia all’uomo. Grazie all’analisi del sistema di videosorveglianza dei varchi del comune di Novellara e alle preziose testimonianze raccolte dai carabinieri l’uomo veniva identificato nell’odierno indagato e riconosciuto in un’apposita seduta d’individuazione fotografica dalla stessa vittima. I militari riusciti a mettersi in contatto telefonico con la moglie, che si trovava in compagnia dell’uomo, riuscivano a convincerlo a costituirsi cosa che avveniva poco dopo quando l’auto con a bordo l’uomo, condotta dalla moglie, veniva fermata sotto casa. La pistola utilizzata per la rapina, risultata una scacciacani, veniva rinvenuta dai carabinieri su indicazione del rapinatore, lungo la cispadana dove era stata gettata durante la fuga. La refurtiva invece non veniva trovata in disponibilità del fermato. Alla luce della flagranza di reato l’uomo veniva arrestato con l’accusa di rapina aggravata mentre la moglie veniva denunciata per favoreggiamento. La vicenda porta nuovamente alla ribalta il problema della ludotopia e le conseguenze correlate. Nel settembre del 2013 sempre a Novellara altro affermato 56enne imprenditore edile finito sul lastrico per i videopoker dopo aver perso 500 euro con una maschera di Mandrake e un coltello si è presentato nel bar dove aveva perso tentando di rapinarlo. Scoperto era stato denunciato dai carabinieri che lo convinsero a rivolgersi a una comunità.
REGGIO EMILIA - ARRESTATO LADRO Grazie al dipendente “investigatore” che ha tampinato il ladro e allertato il 112, non è andato a buon fine lo shopping gratuito di un 23enne georgiano residente a Reggio Emilia, che dopo aver cercato di rubare una costosa cintura da uomo da un negozio del centro storico di Reggio Emilia, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile cittadino allertati immediatamente dal responsabile del negozio che accorso in aiuto del dipendente avevano bloccato i ladro che vistosi scoperto aveva guadagnato l’uscita cercando di dileguarsi. Con l’accusa di tentato furto aggravato i militari reggiani hanno infatti arrestato il 23enne Lasha ANDIASHVILI residente a Reggio Emilia, posto a disposizione della Procura reggiana. L’origine dei fatti ieri pomeriggio intorno alle 16,30 all’interno di un negozio della centralissima via Emilia San Pietro dove, tra le corsie degli accessori per capi d’abbigliamento maschile, un dipendente ha notato un ragazzo che dopo aver prelevato una cintura per pantaloni da uomo di una prestigiosa marca, del valore di oltre 60 euro, staccava l’antitaccheggio infilandosela sotto la maglia. Vista la scena il dipendente allertava il direttore che chiamava il 112 mentre il ladruncolo vistosi scoperto guadagnava l’uscita dandosi alla fuga. Non ha fatto troppa strada, raggiunto dal dipendente e dal direttore veniva condotto negli uffici dove veniva preso dai carabinieri del nucleo radiomobile nel frattempo giunti sul posto. Sotto la maglia il giovane è risultato possedere la cintura che aveva rubato staccando il dispositivo antitaccheggio, tanto da danneggiare l’accessorio rendendolo invendibile. Il ragazzo, alla luce della flagranza del reato di tentato furto aggravato, veniva dichiarato in arresto e posto a disposizione della procura reggiana.
25/10/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it