LUZZARA . FURTO A DISTRIBUTORE
Poco dopo l’una del 14 ottobre 2016 i carabinieri della stazione di Luzzara, su input della Centrale Operativa della Compagnia di Guastalla allertata dal derubato che si avvedeva del furto, intervenivano in Via Carboni della frazione Tagliata di Luzzara, per eseguire un sopralluogo di furto all’interno del distributore di benzina a insegna Beyfin. Giunti sul posto i Carabinieri avevano modo di accertare che ignoti ladri introdottisi fraudolentemente nelle pertinenze della stazione di servizio “imbragavano” con una corda la colonnina bancomat del self service che poi sradicavano assicurando la corda a un furgone. Dalle tracce presenti sull’asfalto si è potuto accertare che la colonnina veniva trascinata per circa 200 metri sulla strada e poi essere caricata sul furgone a bordo del quale i malviventi di dileguavano. Tra danni cagionati per la perpetrazione del furto e refurtiva asportata i danni sono in corso di quantificazione. Sulla vicenda i carabinieri della stazione di Luzzara, che stanno esaminando anche il sistema di videosorveglianza della stazione di servizio, hanno avviato le indagini a carico di ignoti in ordine al reato di furto aggravato.
VILLA MINOZZO - VENDEVA AUTO FANTASMA
Facendo credere di essere intenzionato a vendere un’Audi A4 ha pubblicato un annuncio su un noto sito internet che tratta la compravendita di automobili riuscendo a "piazzare" l'auto al prezzo di 1.800 euro ad un operaio 33enne di Bibbiano che tuttavia, dopo aver pagato la caparra per bloccare la vendita non si è visto consegnare l'auto in quanto il furbastro inserzionista incassato il danaro ha bidonato l'acquirente “sparendo” dal web, rendendosi inoltre irreperibile. Per questo i carabinieri della stazione di Villa Minozzo, a cui l'operaio reggiano ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per truffa alla Procura reggiana un 65enne napoletano, che non è nuovo a tali espedienti come peraltro rivelato dai suoi precedenti di polizia. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dal 33enne reggiano, che rispondendo ad un annuncio su un noto sito internet credeva di aver acquistato un’Audi A4 pattuendo l’importo di 1.800 euro. Dopo aver versato una caparra pari a 300 euro la vittima ha perso le tracce del venditore che è “sparito” dal web non rispondendo più al telefono. Materializzato si essere rimasto vittima di una truffa, l’operaio si presentava ai Carabinieri di Villa Minozzo che dopo una serie di riscontri tra il numero di telefono con cui aveva mantenuto i contatti, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola e la postepay dove erano stati versati i soldi della caparra, lo identificavano in un 65enne di Napoli che veniva quindi denunciato alla Procura reggiana per truffa.
SAN MARTINO IN RIO -MINACCIA LA MAMMA PER I SOLDI Voleva a tutti i costi dei soldi e per ottenerli non ha esitato a devastare la casa e minacciare la mamma puntandole un coltello. Gravi minacce, quelle commesse da un 37enne reggiano la sera dell’uno luglio scorso, che non avevano risparmiato anche i carabinieri di San martino in Rio intervenuti su richiesta della donna e accolti dall’uomo con un coltello in mano. Arrestato per tentato estorsione, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale il 37enne, grazie alla disponibilità della mamma aveva ottenuto agli inizi di settembre i domiciliari finendo però nuovamente in manette la mattina del 12 ottobre scorso quando, dopo una lite telefonica con la ragazza, era evaso. Dopo la convalida dell’arresto per evasione il 37enne ha nuovamente ottenuto i domiciliari. Nonostante il beneficio l’uomo durante una lite ha minacciato la mamma motivo per cui i carabinieri di San Martino in Rio temendo per l’incolumità della donna hanno relazionato la Procura reggiana che condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di San martino in Rio ha chiesto ed ottenuto dal tribunale reggiano l’aggravamento della misura. Il provvedimento ieri è stato eseguito dai carabinieri di San martino in Rio che hanno quindi condotto il 37enne in carcere. I fatti di maltrattamenti alla mamma risalgono alla sera dell’uno luglio scorso quando una pattuglia dei Carabinieri di San martino in Rio interveniva presso un’abitazione di quel centro dove era stata segnalata un’accesa lite. Ad attendere i carabinieri nel cortile c’era un uomo che andava incontro ai militari armato di un coltello minacciandoli di ammazzarli. A fatica i carabinieri fermarono l’uomo accertando poco dopo che gli ambienti, posti al piano terra, della casa erano stati danneggiati e messi a soqquadro. La mamma, visibilmente scossa, riferiva che poco prima il figlio non trovando i soldi nella sua borsa era andato su tutte le furie iniziando a lanciare in aria i suppellettili della cucina spaccando ogni cosa arrivando anche a puntarle un coltello per farsi consegnare i soldi. Quindi l’arresto dell’uomo che dopo qualche mese aveva ottenuto i domiciliari grazie anche alla disponibilità della mamma ad ospitarlo. Ospitalità che ora è venuta meno anche perché il tribunale condividendo con le richieste temendo per l’incolumità della dona disponeva che il figlio tornasse in carcere.
14/10/2016
Autore:
Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it